L’Unità da domani in edicola, dopo 7 anni torna il quotidiano fondato da Gramsci
(Adnkronos) – Dopo sette anni e alla vigilia del centenario, L’Unità, quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924, torna nelle edicole. “Dopo tutto questo tempo, sembrava che l’Unità non dovesse più riaprire. Invece, grazie all’acquisizione da parte di Romeo Editore, tornerà a rivestire un ruolo fondamentale nel dibattito editoriale e politico”, ha detto il direttore Piero Sansonetti all’incontro con la redazione, organizzato nella sede di via della Pallacorda 7.
“In un momento in cui la sinistra appare sempre più debole, per l’incapacità di produrre idee e contenuti, con una stampa, per lo più, focalizzata su pettegolezzi politici ed argomenti futili, l’Unità si propone come un polo di elaborazione politica e culturale. Fisicamente sarà un giornale piccolo, composto da dodici facciate, ma impegnato ad affrontare temi di grande rilevanza e profondità”, ha proseguito.
“Come indicato da Gramsci, l’Unità continuerà ad essere dalla parte dei più deboli. E se all’origine era rivolto a contadini e operai, oggi sarà la testata anche di migranti e detenuti. Pur mantenendo sempre netta la propria indipendenza, l’Unità sarà vicina al Pd, principale forza politica della sinistra, e al pensiero di Papa Bergoglio che, attualmente, rappresenta un punto di riferimento ideologico. In altre parole, abbracciando a pieno un’eredità storica, L’Unità sarà una testata libera e pronta ad affrontare grandi battaglie, come fu con quelle sul divorzio e l’aborto”, prosegue Sansonetti.
Il quotidiano, in edicola al costo di 1.50 euro, ha alle spalle una redazione di circa sei redattori per il cartaceo, pochi altri per l’online e da diversi collaboratori esterni. Nel numero di domani, 16 maggio 2023, ci saranno articoli a firma di: Luigi Manconi; Marco Revelli; Enrico Casarini; Massimo D’Alema. Mentre, mercoledì uscirà un’intervista a Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra francese.
Una volta a settimana verrà pubblicata la rubrica Nessuno tocchi Caino, a cura di Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, a dimostrazione della vicinanza alle lotta della sinistra, e ogni giorno ci sarà una pagina dedicata allo straordinario archivio, che domani partirà con un pezzo firmato a suo tempo da Natalia Ginzburg. L’archivio de L’Unità, dal 1947 ad oggi, patrimonio culturale di enorme valore, è in fase di riorganizzazione e sarà reso disponibile online quanto prima.
“Per concludere, se dovessi definire in pochi termini questa nuova versione de L’Unità, direi che sarà un quotidiano: garantista, socialista, cristiano, liberale, non liberista. Poi vedremo vivendo come si assesteranno gli equilibri e si aggiusterà il tiro” conclude il direttore.