Cultura

Liuteria, inaugurata a Parigi
mostra sullo Stradivari Cremonese

E’ stata inaugurata venerdì sera l’esposizione del violino Cremonese 1715, proveniente da Cremona, al Musèe de la Musique di Parigi. Ad annunciarlo, sulle sue pagine social, l’assessore Luca Burgazzi “Si tratta di un inizio di una collaborazione importante tra il Museo del Violino e la più importante istituzione museale musicale francese” sottolinea con soddisfazione. “Un motivo di orgoglio che testimonia la forza del lavoro fatto in questi anni. Una collaborazione di studio e di ricerca che valorizza sempre più il nostro patrimonio culturale. Un’opportunità sicuramente di promozione reciproca, ma un’opportunità di studio e di ricerca”.

La delegazione cremonese era composta, oltre che da Burgazzi, dalla direttrice del Museo del Violino, Virginia Villa, e dal conservatore, Fausto Cacciatori. Ad accoglierli il premier conseiller dell’Ambasciata Italiana a Parigi, Andrea Macchioni, il direttore generale aggiunto della Philharmonie de Paris, Thibaud de Camas e la direttrice del Musée, Marie-Pauline Martin che, nel proprio intervento, ha ricordato il proficuo rapporto di collaborazione tra le due città, rinnovato nel 2013 con la presenza ufficiale all’inaugurazione del Museo del Violino ma con radici antiche, come testimoniano i prestiti per l’allestimento della grande rassegna stradivariana promossa a Cremona nel 1987 o in occasione delle celebrazioni liutarie del 1937.

Proprio in questa direzione, muove il lavoro dei due conservatori, Fausto Cacciatori e Jean-Philippe Échard. A loro è andato il ringraziamento della direttrice del Museo del Violino, Virginia Villa. “Oltre a sancire la collaborazione fra le due Istituzioni, lo scambio promuove progetti di ricerca organologica, storica e scientifica, avviando allo stesso tempo un confronto sui risultati fino a oggi ottenuti” ha detto.

L’esposizione sarà visitabile dal 7 settembre al 7 novembre 2023. Ma la collaborazione proseguirà anche l’anno prossimo, con l’arrivo da Parigi dello Stradivari Sarasate, strumento prodotto dal celebre liutaio nel 1724. Lo ha ricordato la stessa Villa, quindi presenta i programmi futuri. Esposizione prevista a settembre 2024.

Ora i due strumenti sono uno accanto all’altro, nella teca principale del Musée de la Musique. Il Cremonese e la forma “G” sono esposti insieme a cinque capolavori del grande liutaio: i violini Queux de Saint Hilaire del 1692, Tua e Davidoff, entrambi del 1708, Provigny del 1716 e, naturalmente, il Sarasate del 1724.

In occasione dell’esposizione il conservatore del Museo del Violino, Fausto Cacciatori, ha curato anche una breve monografia in lingua francese dedicata al violino. Presto sarà disponibile anche nelle versioni italiana e inglese.

Se questa rassegna offre temi di approfondimento legati alla storia della liuteria, la presenza del violino Sarasate a Cremona proporrà anche una interessante lettura musicologica. Entrambi gli strumenti, infatti, sono identificati con il nome dei grandi solisti che li hanno posseduti e suonati: Pablo de Sarasate (1844 – 1908) e Joseph Joachim (1831 – 1907), a lungo proprietario del Cremonese. Le vicende dei due violini, attraverso la storia dei due celebri musicisti, consentiranno quindi un parallelo e interessante racconto sul virtuosismo dell’Ottocento. lb

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