Il 2023 aperto e chiuso da fermo,
ma la Cremo non si è arrestata
Dalla punizione di Milik contro la Juventus a quella di Stulac contro il Palermo. Il 2023 della Cremonese si è aperto e chiuso con un calcio da fermo beffardo che in pieno recupero ha condannato i grigiorossi a due sconfitte nella prima e nell’ultima partita dell’anno solare.
In mezzo però il club non è rimasto affatto fermo, ma si è mosso sin da subito inseguendo fino a quando possibile una salvezza nella massima divisione complicata da una prima parte di stagione dove la Cremo ha raccolto molti applausi e pochi punti.
Una speranza alimentata da un cammino in Coppa Italia sontuoso, fatto dei colpi eccellenti a Napoli e nella Roma giallorossa e fermatasi solo contro la Fiorentina in una storica semifinale ad eguagliare il record del club.
L’amarezza, i dubbi e le incertezze legate alla retrocessione sono state spazzate via in estate con un mercato da grande protagonista, segno di una società ben lontana dal voler disimpegnarsi e che anzi ha messo in campo idee e risorse per tentare subito la risalita.
Insieme a Vazquez e Coda, la coppia dei sogni della cadetteria, sono arrivati anche altri profili d’alto livello, anche se l’avvio di stagione è stato caratterizzato da qualche stop di troppo.
Così a Ballardini è subentrato Stroppa, capace di dare un gioco che fosse in grado di permettere alla Cremonese di compiere se stessa con un atteggiamento maggiormente protagonista in campo. E i risultati hanno accompagnato l’evoluzione tecnico-tattica dei grigiorossi che chiudono questa prima parte di Serie B al quinto posto a 3 punti dalla promozione diretta.
Nonostante un 2023 complicato, nonostante la punizione di Stulac a chiudere la pagina di un anno difficile iniziato con il calcio da fermo di Milik. Un anno di cui la Cremonese ha fatto tesoro, senza abbattersi. Per ripartire nel prossimo.
Mauro Taino