Cronaca

Stop morti sul lavoro,
Cgil e Uil in Prefettura

Anche a Cremona le categorie degli Edili e dei Metalmeccanici di Cgil e Uil hanno manifestato oggi pomeriggio davanti alla Prefettura contro la strage silenziosa delle morti sul lavoro. Soltanto ieri a Vailate, l’ennesimo infortunio per fortuna non dall’esito letale.

Una delegazione composta dai segretari di categoria delle due sigle sindacali è salita dal prefetto per consegnare le richieste su base nazionale.  Solo nei primi 15 giorni del mese di febbraio sono 40 i “caduti sul lavoro” lungo la penisola.

Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Fillea-Cgil, Feneal-Uil, ovvero le sigle sindacali di Metalmeccanici e Edili di CGIL e UIL, hanno proclamato per mercoledì 21 febbraio sciopero nazionale nelle ultime due ore di ogni turno.

“È il momento che il Governo, le imprese e le loro associazioni di rappresentanza vadano oltre il cordoglio e si assumano le proprie responsabilità” – spiega Armando Generali, Segretario Generale FIOM CGIL Cremona – “massimo ribasso, appalti a cascata, assenza di controlli e precarietà del lavoro non sono fatalità ma conseguenze di scelte precise.”

“Si è deciso di fare cassa togliendo le risorse per gli ispettori del lavoro e la medicina per la prevenzione sul territorio” – aggiunge Roberto Rocchi, Segretario FILLEA CGIL Cremona –  “deregolamentare la catena degli appalti, non intervenire sugli appalti privati, fino al punto che non si riesce a capire quali e quante ditte sono in un cantiere e di costringere le persone migranti a lavorare in clandestinità. Non è possibile che un’impresa edile possa nascere dall’oggi al domani senza controlli e partecipare agli appalti”.

Per i sindacati, “è stata ignorata la Piattaforma unitaria di CGIL, CISL e UIL, continuando ad agire senza il confronto con chi è nei posti di lavoro e rappresenta milioni di lavoratrici e lavoratori”.

“Vogliamo il buonsenso “ – concludono i sindacalisti – “a partire dalla formazione obbligatoria prima di accedere ai luoghi di lavoro, la parità di trattamento negli appalti, agibilità per i responsabili alla sicurezza e l’apertura di un vero confronto con il Governo sulla nostra Piattaforma unitaria. Vogliamo semplicemente luoghi di lavoro sicuri e senza il ricatto della perdita del lavoro e dei salari bassi. A partire dai cantieri. Ogni singola tragedia è la tragedia di tutte e di tutti”.

 

 

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