Cronaca

Mostra storica su Unione femminile
inaugurata a Palazzo di Giustizia

Inaugurazione stamattina in tribunale in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne dal titolo Mostra Storica dell’Unione femminile nazionale.

La mostra è stata organizzata dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Cremona, l’Ordine degli Avvocati di Cremona e dal Tribunale di Cremona, in collaborazione con l’unione femminile ed il Comune di Casalmorano.

Si tratta di un viaggio attraverso immagini e documenti lungo il processo di evoluzione dell’impegno femminile, passando per le lotte e i traguardi raggiunti nel corso degli anni. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 e resterà allestita per due settimane.

“Quest’anno celebriamo la la giornata internazionale della donna e dei diritti delle donne con questa mostra storica che ripercorre le conquiste e i diritti delle donne tramite l’attività dell’Unione Femminile Nazionale, associazione nata a Milano nel 1899, che ancora oggi è attiva e promuove i diritti delle donne adeguandosi alle attuali esigenze con uno sguardo futuro e alle nuove generazioni” ha spiegato l’avvocata Pia Gerevini, presidente del comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati.

A Cremona in ambito forense c’è parità di genere. “La donna – ha spiegato Alessio Romanelli, presidente dell’ordine degli avvocati – ha raggiunto e superato l’uomo a livello di presenze soprattutto nelle fasce giovani, ma c’è ancora molto da fare nella differenza di reddito perché dai dati che arrivano dalla cassa forense c’è ancora notevole discrepanza di reddito tra i due generi”.

Molti i processi che vedono vittime per violenze le donne. “Non sono mai processi facili – ha commentato il presidente dell’ordine – anche perché l’aspetto umano ed emotivo che si vive è complesso; spesso si concludono con la condanna degli accusati ma spesso anche con l’assoluzione quindi bisogna pensare al rispetto dei principi costituzionali, al rispetto del diritto della persona offesa di avere giustizia ma anche al diritto dell’imputato di non essere considerato colpevole finché non c’è sentenza definitiva”.

Silvia Galli

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