Cronaca

La truffa del ricatto sessuale
sul web: a Cremona 21 denunce

I dati della polizia postale sulle denunce dell'anno scorso relative ai reati commessi sulla rete a livello locale

Dalle social challenges al cyberbullismo, dal revenge porn all’adescamento online. Sono tante le minacce legate alla pedopornografia e alla pedofilia che si annidano nel web. Lo scorso 5 maggio, in occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, la polizia postale ha divulgato i numeri del fenomeno, in costante crescita, illustrando le azioni di contrasto e le iniziative di prevenzione e sensibilizzazione.

A livello locale, l’anno scorso gli agenti della polizia postale di Cremona hanno denunciato 21 persone per il reato di di sex extortion. Queste denunce hanno portato la procura ad indagare 6 persone. Si tratta della nuova frontiera del ricatto che riguarda migliaia di utenti del web che si sono imbattuti in richieste di amicizia provenienti da presunte giovani donne che al termine di conversazioni su video-chat via via più intime chiedevano il pagamento di somme di denaro con la minaccia di pubblicare i filmati sui profili facebook personali, di familiari o amici o sul canale youtube.

Le indagini hanno consentito di tracciare i dati utilizzati dagli estorsori: nickname, nominativo o indirizzo di pagamento della somma estorta, indirizzo di posta elettronica, numero della transazione effettuata e contribuito ad individuare i responsabili.

Sempre l’anno scorso gli agenti della postale di Cremona hanno denunciato 5 persone per adescamento di minori e 2 per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Un arresto e 5 indagati, invece, hanno riguardato il fenomeno del revenge porn, la condivisione di materiale pornografico, in immagini o video, attraverso la rete, senza il consenso della persona ritratta allo scopo di nuocerle o ricattarla.

Sara Pizzorni

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