Cronaca

Caldo, aumentano i malori: in che
modo prevenire e come tutelarsi

La dottoressa Anna Laura Nardecchia

Le elevate temperature di questi giorni e il forte disagio legato all’alta concentrazione di umidità ha portato ad una crescita esponenziale di malori legati al caldo, con conseguente incremento degli accessi in ospedale, per problematiche legate all’alterazione dei processi di termoregolazione. Problemi che colpiscono soprattutto i soggetti fragili.

“Noi esseri umani abbiamo dei meccanismi che servono a proteggerci dal caldo, comel’aumento del senso della sete, che ci permette di introdurre maggiori quantità d’acqua, l’aumento della frequenza del respiro, la sudorazione” spiega la dottoressa Anna Laura Nardecchia, della medicina Interna dell’Asst di Cremona. “Questi meccanismi aiutano a disperdere acqua sulla strato superficiale del corpo, riducendo così la temperatura. Ovviamente questo accade a patto che vengano reintegrate quote adeguate di acqua e di elettroliti. Tali meccanismi, però, non sempre funzionano in persone con patologie, o altri soggetti fragili, come anziani e bambini, che non riescono in autonomia ad assumere quantità d’acqua”.

Da queste situazioni, possono derivare quindi alcuni malesseri particolari?

“Esattamente. Le situazioni patologiche legate direttamente al caldo sono la disidratazione, cioè la carenza di acqua all’interno dell’organismo, spesso accompagnata alla vasodilatazione, che comporta un abbassamento della pressione, e questo colpisce gli organi cosiddetti nobili, ossia cuore, cervello e reni. Si può anche verificare, essendo le urine più concentrate, un aumento delle infezioni delle vie urinarie, ma anche delle coliche, sia renali che biliari, proprio perché aumentando la concentrazione dei liquidi i calcoli si formano più facilmente”.

Ma i casi peggiori sono il colpo di sole e il colpo di calore: il primo porta a sintomi più lievi, mentre il secondo può portare addirittura al coma…

“Sono infatti le problematiche più preoccupanti, legate al caldo. Il colpo di sole è quello che deriva dall’esposizione diretta ai raggi solari, e si manifesta con mal di testa e con alterazioni cutanee che possono andare dal semplice eritema alla vera e propria ustione solare. Può anche presentarsi una lieve febbre che però in genere sparisce velocemente.  Più grave è il colpo di calore, che non dipende dall’esposizione ai raggi solari, ma alle temperature particolarmente elevate, soprattutto se con valori di umidità molto alta, come quello che stiamo vedendo in questi giorni. Il colpo di calore presenta una varietà importante di sintomi: si va dai crampi muscolari alla stanchezza, affaticabilità, difficoltà a concentrarsi, ma anche alterazioni vere e proprie del sensorio. Addirittura si possono avere convulsioni, stordimenti, svenimenti, e addirittura il coma. Quasi sempre questo stato è accompagnato da febbre, anche molto elevata, che può superare i 40 gradi. In casi come questi ci si trova di fronte a una vera emergenza medica”.

Quando il malessere si è presentato, è fondamentale quindi intervenire tempestivamente…

“L’azione da intraprendere dipende da alcuni fattori. Nel caso di un paziente giovane e sostanzialmente sano, in cui la sintomatologia è modesta, è sufficiente allontanarlo dall’ambiente caldo, portandolo in uno spazio ventilato. Se si è in spiaggia, meglio non rimanere sotto l’ombrellone o sotto delle tende, in quanto in questi spazi la temperatura ambientale è più elevata.  Il paziente va poi idratato. Se è svenuto gli si dovranno sollevare leggermente le gambe. Sarà utile utilizzare delle spugnature con teli bagnati, soprattutto nelle zone dove sono più superficiali i vasi importanti del corpo, come il collo, i polsi, le ascelle, l’inguine. E’ molto importante, però, anche controllare i parametri vitali: pressione, frequenza cardiaca, saturazione e glicemia. Naturalmente se c’è perdita di coscienza o se si notano dei sintomi particolari, come la difficoltà respiratoria o una frequenza cardiaca particolarmente accelerata, è necessario chiamare 118 e portare i pazienti in pronto soccorso”.

Come sempre, la prevenzione è la prima cura: in che modo evitare di incorrere in patologie legate al caldo?

“Valgono i consigli di buon senso, quelli che ci davano le nostre mamme e le nostre nonne, che sono comunque validi. Prima di tutto, evitare di stare all’aperto nelle ore più calde della giornata, e soprattutto evitare di fare attività fisica in quella fascia d’orario, ossia dalle 11 della mattina alle 17 del pomeriggio. Sempr meglio soggiornare in ambienti freschi e ventilati, e se possibile accendere il condizionatore, impostando però una temperatura che non sia eccessivamente ridotta rispetto a quella esterna, per evitare sbalzi termici importanti. Altra cosa fondamentale è idratarsi spesso, utilizzando magari degli integratori se è il caso. E’ consigliabile vestirsi con abiti leggeri e dai colori chiari, in quanto i vestiti scuri attirano i raggi solari. Se si è all’aperto, è bene utilizzare cappelli a larghe tese”.

Laura Bosio

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