“Se vuoi la pace, prepara la guerra”
Questo antico motto bellicista, è la grande menzogna che va prevalendo nella comunicazione di massa che viene adottata da buona parte dei guerrafondai anglosassoni ed europei, va nella logica di incentivare l’escalation militare nella guerra fratricida in Ucraina.
Ad oltre trenta mesi dall’invasione russa, l’Ucraina si è ridotta ad un paese esanime, svuotato da quasi il 50% della popolazione, un esercito demotivato che non ha mai vinto una battaglia sul campo e che ogni giorno subisce delle diserzioni, costretto ad arruolamenti forzati.
Ciò malgrado, i promotori ed ideatori occidentali di questa guerra fratricida, continuano imperterriti nell’alimentare la scontro militare mettendoci tutti sotto scatto, oggi si discute della necessità di fornire i missili a lunga gittata che potranno colpire in profondità la Russia.
E’ evidente a tutti che la grave e paradossale decisione equivale ad una esplicita dichiarazione di guerra, ad una potenza nucleare che se verrà accecata, potrà reagire imprevedibilmente, colpendo le forze NATO che da tempo attendono questo momento, avendo già disposto il più forte esercito al mondo su tutto il confine Europa/Russia, da Capo Nord al Mar Nero.
Il momento è gravissimo, la stessa Europa è ormai azzoppata, la crisi economica che ci ha eroso a seguito di questa maledetta guerra si evidenzia in Germania ed in tutti i paesi trainanti e sulle condizioni di vita di tutte le famiglie, è necessario un cambio di registro.
Troppi esponenti politici ed istituzionali, commentatori ipocriti dicono che vogliono la pace, in realtà sostengono la necessità di aumentare le spese per la difesa (armamenti) vogliono portare l’Europa in direzione contraria, avvallando l’èlites anglosassone nel fornire i missili a lunga gittata all’Ucraina, ci rendono colpevoli e complici di una guerra che noi non abbiamo mai dichiarato.
Operare per la pace, il dialogo, il cessate il fuoco, comporta parlare con il tuo avversario o nemico.
E’ necessario favorire una mediazione, devi ascoltare le loro ragioni e/o paure, per giungere ad accordi parziali temporanei che possano condurre a soluzioni valide e durature per ambo le parti.
Quindi se non ci si limita alla propaganda ed al tifo calcistico, ci si deve mettere in discussione, è un lavoro difficile ma necessario. Questo devono fare i nostri politici.
In Italia con il nostro governo di destra, da oltre due settimane ci si diletta con la telenovela dei suoi ministri e la bella di corte, indifferenti al potenziale conflitto mondiale ed ininfluenti alle decisioni che dovremo insieme subire. Per la pace occorrono persone serie e coerenti con valori ed ideali di convivenza sanciti dalla nostra Costituzione.
Nell’Ottobre 1962 con la crisi dei missili a Cuba, si giunse ad un pericolo simile, allora come oggi, compete alle medesime potenze, rimediare al pericolo di uno scontro militare che potrebbe porre termine alla civiltà umana, allora come oggi, l’autorevole supplica e l’ascolto del Papa favori la Pace.
Sergio Fenaroli