Lavoratori della sanità privata
e delle rsa in sciopero
Sciopero per l’intera giornata del 23 settembre da parte di lavoratrici e i lavoratori impiegati nelle strutture che applicano i contratti Aiop e Aris (sanità privata) e Aiop e Aris (RSA). “Chi garantisce la salute di tutti i cittadini merita dignità nel lavoro”, afferma Roberto Dusi, Segretario Generale della CISL FP Asse del Po.
Da mesi i lavoratori chiedono l’apertura di tavoli negoziali per il rinnovo dei contratti. In particolare, il contratto della sanità privata Aris-Aiop è fermo al triennio 2016-2018 e da oltre 12 anni è atteso lo sblocco del nuovo contratto unico delle RSA.
“Le due associazioni, Aiop e Aris, rifiutano di aprire i negoziati, vincolando qualsiasi avanzamento alla disponibilità di finanziamenti statali“, denuncia il sindacato. “Il presidio di protesta che si è tenuto a Milano, presso la sede della Regione, rappresenta un’occasione per chiedere con forza la revoca dell’accreditamento per quelle strutture che non rinnovano i contratti o che applicano condizioni contrattuali lesive della dignità dei lavoratori, non garantendo salari adeguati”.
A Mantova e Cremona sono circa 2.000 i lavoratori impiegati nelle cliniche e 1.800 nelle RSA.
“Strutture che – prosegue Dusi – pur ricevendo fondi pubblici speculano sul costo del lavoro e sulle famiglie dei dipendenti, generando profitti a discapito di chi, ogni giorno, si prende cura dei cittadini nelle case di cura e nelle RSA. Queste stesse strutture chiedono addirittura alla Regione e al Governo di farsi carico dei costi contrattuali: un atteggiamento da concorrenza sleale nei confronti della sanità pubblica. Oggi siamo stati ricevuti dall’assessore Guido Bertolaso, abbiamo esposto le nostre ragioni e consegnato un comunicato. Abbiamo chiesto alla Regione di intervenire sugli accreditamenti, legandoli alla firma dei contratti attraverso una delibera, come già avvenuto in altre regioni. L’obiettivo è arrivare a un unico contratto per tipologia di lavoro, in modo da interrompere l’esodo di lavoratori da questo settore e restituire dignità e stabilità a chi opera nella sanità privata e nelle RSA.”
“Non possiamo accettare questa situazione”, conclude Dusi, “e la nostra battaglia contro questo dumping contrattuale continua senza sosta, fino a quando non otterremo condizioni e diritti equi per tutti i lavoratori.”