Biometano in Consiglio: la questione
ambientale è sempre più politica
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Si è tornati a parlare di biometano in consiglio comunale oggi, con una mozione e un odg. La prima da parte dei capigruppo del centrodestra, primo firmatario Alessandro Portesani, schieramento che fin dalla campagna elettorale si era detto contrario all’impianto alla periferia sud est di Cremona, e che dopo il cambio di rotta nei confronti di A2A manifestato dal sindaco Virgilio, punta ora ad evidenziare le divergenze all’interno della maggioranza, tra sostenitori della linea “galimbertiana” (fautori dell’impianto) e chi invece intende avviare una nuova stagione di rapporti con A2A e chiude all’ipotesi dell’impianto.
Tra le richieste del documento: “definire un nuovo piano energetico per Cremona e il territorio cremonese, basato su criteri scientifici e ispirato a principi di indipendenza, economicità ed efficienza energetica, nell’esclusivo interesse di Cremona e del territorio cremonese, sottoscrivendo un accordo di collaborazione con il Politecnico di Milano per poter beneficiare dì un supporto tecnico-scientifico qualificato; attuare ogni necessario atto finalizzato a trattenere sul territorio cremonese gli investimenti di 150 milioni prospettati da A2A S.p.A. in occasione della sottoscrizione del Memorandum Cremona 20 – 30 e, di fatto, mai realizzati, oltre a finanziare l’attività di ricerca e analisi del Politecnico di Milano, di cui al punto precedente; chiedere ad A2A la realizzazione di opere di mitigazione ambientale rispetto all’impatto generato dal termovalorizzatore, quali ad esempio la realizzazione di un bosco-filtro”.
Paola Tacchini (Movimento 5 Stelle – Cremona Cambia Musica) ha chiesto di inserire nel dispositivo finale un’integrazione per promuovere il coinvolgimento dei cittadini dei territori interessati oltre che associazioni, comitati e movimenti costituiti (proposta accolta sia da Portesani che da Simi, FI) ma messa ai voti, la mozione è stata respinta: 21 i voti contrari, 11 i favorevoli, 1 astenuto (Maria Vittoria Ceraso).
Nessuna possibilità di accordo per unificare la discussione con il secondo documento sul tema, l’odg della maggioranza presentato dal capogruppo Pd Roberto Poli, che sposa e sostiene quanto già dichiarato dal sindaco, ossia che “non è pensabile prevedere nel comparto di San Rocco un nuovo impianto di biometano senza avere una chiarezza di intenti di A2A rispetto alle prospettive del termovalorizzatore e senza un disegno organico dell’intero comparto” e che occorre “potenziare le fonti di energia rinnovabili per aumentare l’autonomia energetica e favorire la nascita di Comunità Energetiche Rinnovabili e l’uso di pannelli fotovoltaici nel pubblico e nel privato, a partire dalla realizzazione attraverso AEM di un impianto fotovoltaico pubblico nel parcheggio del Centro Servizi in via Postumia”.
A proporre un’azione di sintesi tra i due documenti è stata Marialuisa D’Ambrosio (Cremona sei tu), invitando ad affrontarli in modo approfondito in sede di commissione consiliare; e successivamente Lapo Pasquetti di Sinistra per Cremona Energia Civile. Respinta, com’era prevedibile, anche la proposta di emendamento portata da Saverio Simi (Forza Italia) nella quale si chiedeva di integrare il documento della maggioranza con l’impoegno a “impedire la creazione di un nuovo impianto di biometano al confine di Cremona e Gerre de Caprioli dialogando con A2A; riconoscendo la necessità di superare il memorandum 20-30; definire un nuovo piano energetico per Cremona e il territorio cremonese sottoscrivendo un accordo di collaborazione con il Politecnico di Milano”.
A nome della Giunta è intervenuto il sindaco Andrea Virgilio che ha sostenuto la necessità di sostenibilità economica, sociale e ambientale, requisiti ai quali l’impianto di biometano come pensato non rispondeva. Accoglibile sia l’ordine del giorno della maggioranza che pone il tema di un piano energetico complessivo per la città e, nello specifico, chiude all’ipotesi del biometano nell’area di San Rocco, sia l’ordine del giorno proposto duurate la seduta da Maria Vittoria Ceraso che propone la stesura, sull’esempio di quanto già avvenuto in altre città come Bologna, di un “Accordo per il clima” per la città di Cremona coinvolgendo settore privato, settore pubblico, mondo accademico e società civile e definendo insieme a loro impegni, funzioni e investimenti. Questo odg verrà portato nella competente commissione consiliare. Messo quindi ai voti l’ordine del giorno della maggioranza è stato approvato: 20 i favorevoli, 11 i contrari, 1 astenuto (Maria Vittoria Ceraso).
“Grandi temi, titoli roboanti e obiettivi altissimi”, il commento a fine seduta di Luigi Lipara, del Comitato BiometaNO. “Non ci sfugge però che tra le righe rimangono le grandi insidie di sempre, come l’idea che l’incenerimento sia una fonte rinnovabile.
Tra le voci del dibattito, qualche irriducibile della maggioranza lascia poi intendere di sperarci ancora nel biometano e qualcun altro dimostra di non essersi accorto nemmeno che nel frattempo le biomasse sono state espunte dall’elenco delle fonti rinnovabili. Roba da cimitero degli elefanti. Nel concreto, nessun accordo su una trattazione comune dei tre documenti. Bocciato il primo, votato a maggioranza il secondo, rinviato in commissione il terzo (Ceraso).
Rattrista che di fronte a un territorio in costante emergenza ambientale la politica esca divisa per ragioni di piccolo cabotaggio. Sebbene sia un segnale positivo l’impegno ad approfondire il tema in commissione, usciamo dal salone dei Quadri con la consapevolezza che nemmeno stavolta si scrive la storia. A noi rimangono comunque la soddisfazione di avere posto al centro del dibattito politico un tema così importante con la serietà che ci contraddistingue e la consapevolezza che questo impegno non si esaurisce qui”.
Il Comitato, che durante il mandato Galimberti si era pesantemente espresso contro l’operato dell’amministrazione, sarà presto ricevuto dal nuovo sindaco per un incontro richiesto da tempo.
Giuliana Biagi