Rifiuti davanti alla porta dell'ex
sindaco Galimberti. A processo
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E’ a processo per imbrattamenti la donna che il 7 ottobre del 2021 era stata denunciata per aver depositato due sacchetti pieni di rifiuti sulla soglia della porta di casa dell’allora sindaco di Cremona Gianluca Galimberti. L’imputata, 49 anni, cremonese, è assistita dall’avvocato Biancamaria Ponzoni, mentre l’ex primo cittadino non si è costituito parte civile. Sarà sentito come parte offesa nell’udienza del prossimo 19 marzo, quando il procedimento entrerà nel vivo.
La 49enne era stata individuata dalle forze dell’ordine del territorio e dalla Digos della Questura di Cremona, che avevano collegato quel gesto intimidatorio ad una serie di altri imbrattamenti nelle vicinanze dell’abitazione di Galimberti. L’autrice era stata identificata e rintracciata, anche grazie alla visione delle telecamere. Secondo quanto ricostruito, le motivazioni di quegli atti non sarebbero state in alcun modo legate a vicende politiche, nè avrebbero avuto attinenza con l’attività istituzionale dell’allora sindaco, ma piuttosto confinate in un quadro di disagio personale e comportamentale della donna.
Quella mattina Galimberti si era ritrovato, attaccato al portone della propria abitazione con del nastro adesivo bianco, un cartello con la scritta “Accesso consentito con green pass, possibili controlli”, mentre sul gradino erano stati piazzati due sacchetti, uno giallo e uno azzurro, della raccolta differenziata. Il sindaco aveva pubblicamente denunciato il fatto con un post sui suoi profili social ed aveva poi formalizzato una denuncia-querela.
Parole di sostegno e di solidarietà erano state pronunciate dalla politica cremonese che aveva definito l’episodio “tanto fastidioso quanto misero, a fronte del quale non resta che compatirne l’autore. Lasciare davanti alla casa di Gianluca Galimberti due sacchi di immondizia e appiccicare un cartello alla sua porta non è un segno di protesta, ma una manifestazione di maleducazione e inciviltà”.
Sara Pizzorni