A San Bassano inaugurate
panchine rossa e gialla
Nella Giornata mondiale contro la violenza di genere a San Bassano sono state inaugurate due nuove panchine, una rossa e una gialla. A presenziare l’iniziativa organizzata dall’istituto scolastico locale insieme all’amministrazione comunale e alla protezione civile, una corposa rappresentanza dei ragazzi delle medie.
Un momento scandito da testimonianze e ricordi per rimarcare che la violenza in ogni sua forma si può e si deve combattere.
“È importante parlare con i ragazzi perché fin da piccolissimi devono essere consapevoli del rispetto e della capacità di vedere negli altri persone al loro stesso livello – ha commentato Cristina Zanaboni, docente di San Bassano e referente dei progetti sul tema – senza considerarle inferiori o secondarie. Abbiamo organizzato a scuola questa manifestazione per mettere in pubblico quello che noi pensiamo e ci fa piacere che ci siano tutte queste autorità che condividono la stessa idea”.
Sulla stessa linea anche la dirigente scolastica Cristina Grasso, che ha affermato “ci auguriamo con tutto il cuore di far divenire simbolo di libertà, di rispetto e di quella forza che deve legare il nostro tessuto sociale ed è la forza che deve venire sicuramente dalle famiglie e dalla scuola”.
“La piantina si raddrizza da piccola e non quando è grande – aggiunge il sindaco Giuseppe Papa -dopo puoi solamente dare tante belle parole e inserire tanti bei discorsi che alla fine, ognuno secondo le sue convinzioni, rischiano di cadere nel vuoto”.
La panchina rossa va a simboleggiare, come si sa, i tanti femminicidi. Quella gialla, invece, è la violenza in genere. Un monito che si inserisce in un percorso portato avanti con progetti ad hoc, anche durante l’anno, nelle scuole di San Bassano.
“Ci teniamo molto a sensibilizzare i ragazzi e le famiglie su questi argomenti – conclude la dirigente scolastica – e questo è lo scopo fondamentale della scuola. Prima dello sviluppo degli apprendimenti dobbiamo necessariamente lavorare su questo. La comunicazione è alla base dell’educazione”.
Andrea Colla