Aree logistiche: in Regione +50%
Cremona tra i fanalini di coda
Piattaforme logistiche fortemente aumentate negli ultimi 10 anni e localizzate in prossimità dei caselli autostradali. Dal report di Polis su dati di Unioncamere Lombardia - Liuc Business School risulta che in provincia di Cremona sono destinati a questa tipologia 250mila mq di superfici, su un totale regionale di quasi 16 milioni.
La provincia di Cremona tra quelle con la minore presenza di piattaforme logistiche in Lombardia: 16 magazzini censiti per un totale di 252mila metri quadrati di superficie coperta, sui 15,8 milioni di mq dell’intera regione (e delle province limitrofe di Piacenza e Novara).
E’ quanto emerge da un’elaborazione di Polis su dati di Unioncamere Lombardia – Liuc Business School.
“Negli ultimi dieci anni – si legge nel report publicato ieri – la superficie totale edificata è aumentata del 50%, passando da 10 milioni a 15 milioni di mq. La dimensione media dei magazzini è anch’essa cresciuta significativamente, da 13.000 mq nel 2001 a oltre 32.000 mq nel 2023. Questa espansione è stata particolarmente intensa lungo assi infrastrutturali strategici, come l’A1 in direzione Bologna e l’A35 “BRE-BE-MI”.
Come noto ci sono le reazioni nel mondo ambientalista a questa dinamica: a livello locale, basti pensare alla forte contrarietà espressa dai residenti di Picenengo al previsto insediamento su un’area ora agricola di 150mila mq. tra via Sesto e Paullese.
Qualcosa invece si sta muovendo per il polo logistico lungo via Mantova a San Felice (Corte de’ Monaci) della multinazionale LCP, per una superficie territoriale di intervento complessiva di poco meno di 300mila mq. Per il momento è stato avviato l’iter per una prima parte di intervento, corrispondente a cinque edifici per un totale di 90mila metri quadrati, aree di servizio e aree verdi. Il progetto risale a prima della pandemia ed è rimasto latente a lungo. Poi la scorsa estate è stata avviata la conferenza dei servizi in Regione per l’esame della Via, valutazione di impatto ambientale. A settembre il Comune ha inviato il proprio parere; se l’esito della Conferenza sarà favorevole alla proposta, verrà rilasciato anche il provvedimento autorizzativo unico.
La provincia di Cremona – a guardare la cartina elaborata da Polis – è un’anomalia nel quadro regionale, con una scarsa presenza di insediamenti logistici. Una delle ragioni sta nella carenza di grandi vie di comunicazione di interesse interprovinciale: la distanza media da un casello autostradale degli insediamenti cremonesi infatti è di 11.2 km contro i 4.2 della media regionale (più Piacenza e Novara): soltanto nelle province di Lecco e Sondrio c’è una distanza maggiore, ma la conformazione territorale di quelle zone è notevolemnte diversa dalla pianura padana.
“I principali cluster logistici lombardi, individuati tramite algoritmi di clustering – ssi legge ancora- si concentrano nelle aree di Milano Sud (San Giuliano Milanese), Piacenza e Milano Est (Settala-Pozzuolo Martesana). Questi poli, che combinano un elevato numero di magazzini con un’ampia superficie complessiva, si trovano generalmente a meno di 5 km dai principali snodi autostradali, confermando l’importanza della connettività per l’efficienza logistica.
La Regione Logistica Milanese (RLM) conta oltre 950 magazzini per una superficie coperta di circa 16 milioni di mq. Milano ospita il 37% dei magazzini della RLM, coprendo il 29% della superficie. Altre province come Pavia, Piacenza, Novara e Mantova ospitano principalmente grandi impianti logistici”.
“La crescita del settore logistico in Lombardia ha vissuto, soprattutto in seguito alla pandemia di Covid-19, un periodo di forte espansione che l’ha portato ad assumere un ruolo strategico nel quadro economico regionale. Tuttavia, il settore deve sempre più confrontarsi con temi di rilievo globale, come la crisi climatica e gli sconvolgimenti geopolitici. In risposta a tali sfide, alle quali si aggiungono le problematiche specifiche del territorio regionale, il settore logistico si sta evolvendo verso modelli operativi innovativi. In Lombardia, come del resto anche a livello europeo, si assiste a una continua espansione della domanda di immobili logistici, con una prevalenza di strutture “built-to-suit” progettate per soddisfare specifiche esigenze di clienti e investitori sempre nuovi. Tuttavia, la crescita del settore richiede una pianificazione territoriale attenta, capace di bilanciare le necessità logistiche con la sostenibilità ambientale e il contenimento del consumo di suolo”.
Giuliana Biagi