"Comuni ricicloni", sono 25
quelli cremonesi in classifica
Cresce la produzione di rifiuti pro capite in provincia di Cremona: secondo i dati forniti dal sistema Orso di Arpa Lombardia e rielaborati da Legambiente, nel 2023 la produzione complessiva dei rifiuti urbani è cresciuta nel nostro territorio del 2,9%.
Un trend che è risultato simile in tutta la Regione, dove sono state prodotte 4.714.739 tonnellate di rifiuti, con un aumento del 2,1% rispetto al 2022. Ad eccezione della provincia di Lodi, dove c’è stata una riduzione del 2.4%, tutte le altre province hanno registrato un aumento.
A questo aumento dei rifiuti come dato assoluto, corrisponde però anche una maggiore separazione delle varie frazioni. Infatti la raccolta differenziata in Regione si assesta al 73,8%, in aumento rispetto al 73,2% del 2022. Nel Cremonese, tale percentuale è al 78%.
Buone notizie anche relativamente alla percentuale di comuni Rifiuti Free, che entrano nella classifica di Legambiente dei Comuni Ricicloni. Si tratta di quei paesi/città che, oltre a raggiungere o superare il 65% di raccolta differenziata, hanno conferito una quantità pari o inferiore a 75kg/abitante/anno di rifiuto secco non riciclabile: sono infatti ben 25, il 22,1% dei 113 totali, con quasi 50mila cittadini coinvolti. Tra questi, il più performante è Credera Rubbiano, con l’89,3% di differenziata, seguito da Martignana di Po con l’89,1%, da Castelvisconti, con l’88,5%, da Ripalta Arpina con l’87,3% e da Torlino Vimercati con l’87,2%.
Dall’altra parte della classifica, ci sono invece ancora due Comuni del territorio la cui raccolta differenziata è inferiore al 65%: si tratta di Sospiro (64,2%) e Cingia de Botti (64,6%).
Guardando ai Comuni capoluogo, Cremona risulta una delle più virtuose, dopo Mantova, con una produzione di rifiuto secco indifferenziato pro capite di 99,59 chili, il secondo miglior risultato dopo Mantova. Numeri che, tuttavia, nono sono ancora sufficienti a entrare nella classifica dei Comuni rifiuti free. La percentuale di raccolta differenziata in città è al 79,2%.
“Nonostante nella gran parte dei comuni lombardi la differenziazione dei rifiuti sia una prassi consolidata e fruttuosa, è ancora troppo lento il miglioramento nei comuni sotto soglia europea e regionale. Con il conseguente spreco di frazioni che potrebbero essere avviate al riciclo ma che invece finiscono per alimentare gli inceneritori,” dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “In Lombardia il riciclo e il recupero di materia da raccolta differenziata non solo approda ad impianti adeguati ma in molti casi viene anche riutilizzato dall’industria manifatturiera per evitare l’acquisto di materia prima, come nel caso dell’alluminio. Ma misurare l’effettivo riciclo è un esercizio difficile per la mancanza di procedure e per la frammentazione del dato attinente ai comuni. Una situazione che deve trovare una sintesi anche per definire politiche e impiantistiche utili ad aumentare la capacità di trattamento delle frazioni”.
Laura Bosio