Govoni a Santa Monica: "Una scuola
di Still I Rise anche in Italia"
E’ possibile cambiare il mondo? Questa la domanda che ha voluto porre Nicolò Govoni ad una gremitissima platea, nell’aula magna del campus di Santa Monica dell’Università Cattolica di Cremona da dove, nel presentare il suo ultimo libro, “Un mondo possibile” ha lanciato anche il suo prossimo obiettivo: costruire una scuola di Still I Rise anche in Italia. Proprio a questo serviranno i proventi della vendita del volume. Un progetto ambizioso, che vuole scardinare il concetto di scuola attualmente esistente nel nostro Paese, dove, come ha illustrato lo stesso Govoni, “le elementari sono ottime, mentre le scuole medie sono tra le peggiori del pianeta”.
Un vero e proprio talk show, quello del giovane cremonese, che ha parlato di come va il mondo, ma anche di cosa può fare ogni singolo individuo per migliorarlo. Partendo proprio dalla scuola. O meglio, da un nuovo concetto di scuola, che è quello che Still I Rise sta portando avanti, in numerosi Paesi. Ora, anche in Italia, dove, sebbene non vi sia una situazione di disagio pari a quella che può esserci in India o in Turchia, in cui l’associazione ha avviato lo stesso tipo di esperienza, vi sono comunque problemi notevoli.
“Solo il 26% delle ragazze e il 17% dei ragazzi si dice contento di andare a scuola, contro una media europea del 56%” ha illustrato il fondatore dell’associazione. “A 15 anni, il 92% dei ragazzi e il 90% delle ragazze risponde: ‘No’ alla domanda ‘Ti piace la scuola?’”. Insomma, una situazione tutt’altro che rosea.
Non ci è andato molto per il sottile, Govoni, nel raccontare il mondo che ha conosciuto in questi anni. Un mondo che tuttavia, sta migliorando, nonostante tutto. “Le persone che vivono in povertà estrema sono 9,2% un valore che si è dimezzato negli ultimi 30 anni. Eppure, tra tutti c’è la convinzione che il mondo stia peggiorando. Perché? Perché la gente ha paura“.
Una paura che il fonder di Still I Rise vuole scardinare. “Per cambiare il mondo, si deve partire da se stessi“. Raccontando della propria esperienza, ha ricordato quanti ostacoli si è trovato di fronte, e quanti fallimenti ha dovuto subire: “E sono quelli il vero motore: il fallimento deve essere un trampolino di lancio per il cambiamento”.
Dall’esperienza di adolescente problematico e inconcludente, al suo viaggio in India, dove si era trovato di fronte ai primi, feroci fallimenti, fino al campo profughi di Samos, in Grecia, quando, poco più che ventenne, si trovò a doversi occupare di un ragazzino il cui zio era finito in carcere. E capì che la scuola poteva essere una risposta per tutti i ragazzini in quelle condizioni.
Nel suo talk, Govoni ha quindi illustrato il concetto di Ikigai, ossia la cosiddetta “ragione di vita”. “Dobbiamo individuare quello che amiamo fare, ciò per cui ci alziamo la mattina”.
Lui, la sua, l’ha trovata proprio in quell’associazione, che realizza scuole d’eccellenza in tutto il mondo, con la certificazione del baccalaureato internazionale, rendendole accessibili agli ultimi. Affinché loro possano, un domani, cambiare davvero il mondo.
Laura Bosio