Chiesa

Avvento di Fraternità: kit scolastici
per i ragazzi delle favelas

La tradizionale iniziativa solidale dell’Avvento di fraternità, promossa dalla Diocesi di Cremona durante il periodo di preparazione al Natale, quest’anno guarda alla “parrocchia sorella” di Salvador de Bahia (Brasile), dove il parroco don Davide Ferretti, insieme alla missionaria laica Gloria Manfredini, denunciano una situazione di percorsi di istruzione non adeguati. Un grido di allarme, riportato sul sito della Diocesi di Cremona, a cui non si può restare indifferenti. 

Aderendo alla proposta diocesana, con un’offerta sarà possibile acquistare uno dei kit scolastici che l’Ufficio missionario acquisterà direttamente in loco: astucci completi del materiale necessario, matite, zaini e un apposito kit adatto alle classi della scuola per l’infanzia.

Ciascuno può contribuire personalmente o promuovendo la raccolta fondi in parrocchia, nelle classi di catechismo, nelle società sportive, nei gruppi o nelle associazioni, oppure versando direttamente tra- mite bonifico.

La raccolta resterà aperta fino al 20 gennaio, in modo da far pervenire il prezioso materiale a bambini e ragazzi per l’ini- zio del nuovo anno scolastico, che in Brasile inizia a metà febbraio. “Almeno teoricamente – raccontano i fidei donum cremonesi – perché finché non si sono esauriti i festeggiamenti per il carnevale nessuno si presenta in classe”. La conclusione è attorno alla metà dicembre, ma anche in questo caso a metà novembre i ragazzi già non frequentano più. Fino a 17 anni la legge prevede l’obbligo scolastico, ma non esiste un controllo efficace.

“Quello della frequenza è un problema grave. Ma non è l’unico: la gran parte degli edifici scolastici versa in condizioni pessime e gli spazi non sono sufficienti ad accogliere tutti i ragazzi, quindi, anche per chi frequenta, la giornata è divisa a metà: a scuola si va o la mattina o il pomeriggio, non più di tre ore al giorno” racconta Gloria Manfredini. “E in classi formate spesso da oltre 30 alunni, con professori in affanno che, oltre all’insegnamento, si devono far carico dei problemi dei ragazzi (genitori assenti, depressione, violenza, miseria…). Una situazione di sovraccarico professionale ed emotivo che si riflette in ulteriori disservizi dovuti a ritardi, assenze, scioperi ripetuti. In questo contesto un grande lavoro per aiutare i ragazzi lo fan- no i doposcuola, che in Brasile chiamano «rinforzo scolastico”. Qui i ragazzi trovano un aiuto più personalizzato, in ambienti meno caotici.

La parrocchia di don Ferretti è in prima linea su questo versante, tuttavia “molti ragazzi arrivano a 12 o 13 anni sapendo purtroppo solo leggere e scrivere e fare le operazioni di ma- tematica basilari, ma senza altre nozioni, con pochi stimoli per continuare ad apprendere, e così dilaga l’abbandono scolastico”. L’università rimane un miraggio: “Gli atenei richiedono di superare un esame di cultura generale e spesso i ragazzi dei nostri quartieri – evidenzia il sacerdote cremonese – non hanno le competenze. Qualcuno ce la fa, ma sono veramente pochi. Si può andare nelle università private, ma il costo le rende inaccessibili”.

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