Cronaca

A Cremona 275mila euro per 17
telecamere e lotta truffe anziani

Focus anche sulla sicurezza del Comune di Soresina. Alla riunione in Prefettura ha partecipato anche il nuovo viceprefetto vicario della Prefettura Iole Galasso

La riunione dello scorso 29 novembre

Si è riunito oggi in Prefettura il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che, dopo aver preso atto delle ultime determinazioni del Gruppo interforze antimafia, tenutosi in mattinata, ha condiviso la destinazione al Comune di Cremona di circa 275.000 euro da parte del Ministero dell’Interno, in vista dell’attivazione di altre 17 telecamere (250.000 euro circa) e della continuazione di uno specifico progetto per il contrasto delle truffe agli anziani (25.000 euro circa).

Alla riunione, presieduta dal prefetto Antonio Giannelli, hanno preso parte il nuovo viceprefetto vicario della Prefettura Iole Galasso, proveniente da Bergamo, i vertici provinciali delle forze di polizia (il vicario del Questore Adele Belluso, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Paolo Sambataro e quello della Guardia di finanza, colonnello Massimo Dell’Anna, il vice sindaco del Comune Francesca Romagnoli, l’assessore Santo Canale, il comandante della polizia locale Luca Iubini, il sindaco di Soresina Alessandro Tirloni e l’assessore Fabio Grassani e il direttore del carcere Rossella Padula.

La seduta, oltre che sulle diverse questioni connesse alla necessaria implementazione del sistema pubblico di videosorveglianza in vista della crescita della sicurezza, è stata dedicata a un focus sul Comune di Soresina. Come già fatto per Cremona, Crema e Casalmaggiore, anche per Soresina sono stati esaminati  i diversi aspetti funzionali alla crescita complessiva della sicurezza. Sono stati quindi decisi ulteriori controlli del territorio, anche con l’ausilio di specialità delle diverse forze di polizia.

Il sindaco, da parte sua, ha assunto l’impegno di modificare il regolamento comunale di polizia locale, anche allo scopo di rendere possibile l’applicazione del daspo urbano in relazione a una serie di zone sensibili del territorio di competenza appositamente individuate. Al contempo sono state esaminate anche le possibili ragioni di disagio sociale che, se non affrontate per tempo in modo da favorire anche il dialogo tra le diverse componenti della popolazione locale, possono poi accrescere senso d’insicurezza, oltre che anche fattispecie delittuose.

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