Cronaca

Anziana vittima di truffa del finto
incidente: due anni agli autori

Lo scorso 16 ottobre, in trasferta dalla Campania, avevano messo in atto un tentativo di truffa nei confronti di una donna anziana residente a Paderno Ponchielli, ma erano finiti in manette. I carabinieri avevano arrestato due uomini di 25 e 43 anni, residenti in provincia di Napoli e con precedenti di polizia anche specifici, ritenuti responsabili di truffa aggravata perché commessa in abitazione e a danno di una donna ultra 70enne.

Oggi i due imputati, Pio Busiello, il più giovane, e Fabio Novicon, hanno patteggiato ciascuno una pena di due anni e 600 euro di multa. Per Busiello, che era già ai domiciliari, la pena è sospesa, e quindi è tornato libero, mentre per Novicon, che ha patteggiato senza pena sospesa, il giudice dovrà decidere se farlo uscire dal carcere e, come ha chiesto il suo legale, l’avvocato Michele Tolomini, concedergli la misura dell’obbligo di firma tutti i giorni presso i carabinieri di Ponticelli, quartiere di Napoli.

L’avvocato Michele Tolomini

Quel pomeriggio di ottobre alla centrale operativa dei carabinieri di Cremona era arrivata una richiesta di aiuto da parte dell’anziana che aveva riferito di essere stata contattata verso le 14.00 da un uomo che le aveva detto di essere un carabiniere e che il figlio era stato arrestato per avere commesso un grave incidente stradale, dicendo anche che avrebbe potuto ottenerne la liberazione pagando una somma di alcune migliaia di euro.

La vittima aveva recuperato tutto il denaro e i gioielli che aveva in casa e, infatti, poco dopo si era presentato un finto avvocato che aveva ritirato 1.000 euro e i gioielli in oro che la donna aveva. L’anziana aveva poi ricevuto una nuova telefonata, sempre dal presunto carabiniere, che non era contento. A suo dire la donna aveva consegnato troppo poco e non bastava per liberare il figlio.

A quel punto l’anziana si era insospettita e aveva chiamato il figlio, venendo a sapere che non aveva avuto alcun incidente e che non era stato arrestato. Era quindi scattata la segnalazione ai carabinieri che si erano portati subito presso la casa della donna, che in quel momento era ancora al telefono con il falso carabiniere. I militari ne avevano subito approfittato, dandole istruzioni di riferire che aveva altro denaro e altri gioielli da consegnare e che qualcuno poteva andare da lei a ritirarli. In pratica, una trappola per i truffatori.

Era quindi stato organizzato un servizio sia all’interno che all’esterno dell’abitazione della signora. Poco dopo sul posto era arrivata un’auto con due persone a bordo. Il mezzo aveva fatto alcuni giri nelle strade intorno all’abitazione della vittima. Capito che potevano essere i truffatori, i carabinieri li avevano bloccati ed identificati, e la vittima, che li aspettava al cancello di casa, aveva subito riconosciuto il 25enne come l’uomo che si era presentato la prima volta a casa sua.

A bordo dell’auto era stata trovata l’intera refurtiva, ovvero i 1.000 euro, due fedi, alcuni anelli e orecchini, tutto restituito. I due erano stati condotti in carcere e oggi hanno patteggiato la pena.

Sara Pizzorni

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