Cronaca

Avvocato rapinato, imputato
assolto. "Errore di persona"

Per l'imputato, il pm aveva chiesto quattro anni

Un marocchino di 34 anni è stato assolto con formula piena dall’accusa di aver rapinato un avvocato. Per il giudice, non fu lui a compiere il reato. Il fatto risale alla notte tra il 10 e l’11 novembre del 2019 a Crema. Verso la mezzanotte, all’esterno di un locale, il legale aveva cominciato a chiacchierare con uno straniero e con degli amici che erano con lui. Nessuno si era mai visto prima. Più tardi il professionista aveva salutato, dicendo che sarebbe andato a prendere le sigarette.

L’uomo aveva raggiunto il distributore quando improvvisamente alle sue spalle si era trovato la persona con cui aveva appena parlato che lo aveva seguito. Quest’ultimo, di sua iniziativa, aveva inserito la tessera sanitaria nel distributore e l’avvocato, nonostante la sorpresa, aveva comunque terminato l’operazione inserendo il denaro e prendendo le sigarette. Ad un certo punto lo straniero, che durante la conversazione era venuto a sapere che la persona con cui stava parlando era un avvocato, gli aveva chiesto il biglietto da visita, e il legale aveva preso il portafoglio per cercare il biglietto.

L’avvocato Paolo Rossi

In quel momento lo straniero gli aveva strappato dalle mani il portafoglio ed era fuggito a gambe levate. L’avvocato lo aveva inseguito, ma lungo la strada era caduto, e il ladro era riuscito ad allontanarsi. Successivamente, dopo aver chiesto informazioni ad alcuni avventori del locale, l’avvocato era riuscito ad avere il nome del presunto ladro, e dopo una ricerca sui canali social, l’aveva riconosciuto dalla foto. Nel frattempo era partita la chiamata ai carabinieri e la denuncia nei confronti dell’imputato, che alle spalle ha diversi precedenti penali, anche per rapina.

A processo, per il marocchino il pm aveva chiesto una condanna a quattro anni di reclusione, ma il legale della difesa, l’avvocato Paolo Rossi, è riuscito a smontare le accuse, riuscendo ad ottenere l’assoluzione per il suo cliente. L’uomo che ha aveva rubato il portafoglio alla vittima non è il 34enne finito sotto accusa.

Innanzitutto, come ha spiegato l’avvocato Rossi, il marocchino in quel periodo non aveva la tessera sanitaria, e lo ha dimostrato, esibendo al giudice la denuncia di smarrimento. La difesa ha poi sostenuto che l’imputato, che lavora come muratore, non era un frequentatore di quel locale e che in quei giorni aveva fatto turni pesanti e non era uscito di casa. Il marocchino ha  inoltre sostenuto che il profilo facebook sul quale l’avvocato l’aveva riconosciuto non fosse il suo. “E’ un profilo fake”, ha detto. “Contro il mio assistito non c’è nulla di concreto”, ha ribadito nella sua arringa l’avvocato Paolo Rossi, “è stato un errore di persona“. E il giudice gli ha dato ragione.

Sara Pizzorni

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