Cronaca

Artigianato, si è chiuso un anno
difficile: pesano energia e inflazione

Marcello Parma e Marco Cavalli, rispettivamente presidente e direttore Cna Cremona

Un’annata complicata, anche se si guarda al prossimo futuro con speranza. È così riassumibile il bilancio di settore fatto dalla sezione cremonese della Confederazione Artigiani rispetto al 2024 che sta avvolgendo al termine. A pesare, in Italia come in Europa, sono le guerre in corso, i costi dell’energia e l’inflazione, oltre alla scarsa crescita economica generale.

“Questa situazione nazionale si è ripercorsa a livello regionale e provinciale – ha commentato il presidente di CNA Cremona Marcello Parma. Come rappresentanza abbiamo un trend in calo che è costante da diversi anni; ci tengo però a precisare che, nonostante il minor numero di addetti artigiani sul nostro territorio non abbiamo perso la nostra unicità”.

Se quindi calano nel complesso gli addetti, bisogna puntare sulla qualità. Il tutto in vista dei prossimi mesi, ricchi ancora una volta di sfide da affrontare, con al centro sempre la figura dell’artigiano tra tradizione e innovazione.

“L’artigiano è colui che trasforma la materia in realtà, che trasforma un pensiero in un oggetto – ha proseguito Parma – e il nostro territorio è ricco di oggetti davvero unici (e mi riferisco non solo al violino). Tra i punti di favore del settore sicuramente la capacità dell’artigiano di riuscire a fare marketing non solo di prossimità ma anche e soprattutto attraverso i social; ciò dà la possibilità di poter vendere in tutto il mondo”.

“Il 2025 – conclude il presidente cremonese di CNA – si apre con l’auspicio di avviare una ripresa con minore incertezze di un quadro sociopolitico, e spero anche legislativo, che renda più stabile la programmazione dei nostri artigiani”.

Andrea Colla

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