I ricordi di chi ha visto Vialli
spiccare il volo in grigiorosso
Gianluca Vialli nei ricordi di chi lo ha visto spiccare il volo da calciatore. Maurizio Gaiardi, suo ex compagno di squadra, e Giuseppe Carletti, storico consigliere della Cremonese, lo hanno visto crescere nel settore giovanile fino all’esordio tra i professionisti, sempre in grigiorosso.
“Nel settore giovanile è sbocciato subito da quando è arrivato – ricorda Carletti -, dopo pochissimo tempo era tra i titolari della squadra. Era un bimbo, un bambino, con la faccia educata, buona, brava, come lo è sempre stato, peraltro. E si vedeva subito che aveva delle doti che non erano di tutti”.
“Quando io sono venuto a Cremona nella stagione 1981-1982 – racconta Gaiardi -, venivo da Lecce, mi allenai per i primi giorni con la Primavera, allenata da Mondonico. In quella squadra c’era anche Gianluca Vialli. Ebbi modo di vederlo lì sul campo, e già allora si capiva che era un ragazzo destinato a fare strada nel calcio. Poi ci ritrovammo in squadra assieme, nel momento in cui Mondonico subentrò al signor Vincenzi e portò Gianluca direttamente in prima squadra, dove esordì tra i professionisti. Lui 18enne, tranquillissimamente, stava alla pari con noi, che eravamo calciatori già di categoria”.
E dopo la promozione con la Cremo, Vialli nell’estate del 1984 si trasferì alla Sampdoria, con tanti rimpianti per la Juventus (che lo acquisterà proprio dai blucerchiati otto anni più tardi), come confessò un giorno l’avvocato Agnelli al presidente Luzzara.
“Io e Domenico Luzzara – rivela Carletti -, il grande presidente, stavamo salendo i gradini dello stadio per andare a vedere una partita di Serie A, Juventus-Cremonese, e ci siamo incrociati con Gianni Agnelli e c’era con lui anche John Elkann, giovane nipote, poi diventato presidente di Stellantis. Domenico, che le diceva a tutti senza peli sulla lingua, disse subito a Gianni Agnelli che non aveva voluto acquistare il più grande giocatore che aveva avuto l’Italia, riferendosi a Vialli, e Agnelli gli disse che era vero, e che i suoi dirigenti avevano detto che era un buon giocatore, ma non era da Juventus. E proprio in quei giorni Agnelli stava acquistando Vialli dalla Sampdoria per portarlo in bianconero”.
Mauro Maffezzoni