Chiesa

Il vescovo incontra il mondo
politico, economico e sociale

Il Seminario Vescovile e la diocesi di Cremona con la sua Commissione di Pastorale Sociale e del Lavoro hanno accolto il mondo politico, economico e sociale. Si tratta dell’ormai annuale incontro tra il vescovo Antonio Napolioni e le istituzioni per inaugurare al meglio il nuovo anno. Oltre al presule era presente anche il sacerdote cremonese Bruno Bignami, direttore Ufficio Nazionale CEI per Problemi Sociali e Lavoro e docente di Teologia Morale presso la Pontificia Università Gregoriana, che ha presentato il suo libro “Un’anima per la politica”: “Si è trattato di un  appuntamento annuale in cui tutte le persone che sono impegnate nel campo sociale, politico ed economico si sentono interpellate dalla loro appartenenza ecclesiale oppure da una riflessione. Papa Francesco, nella settimana sociale di Trieste del luglio scorso, ha parlato della necessità di rivedere la democrazia, di viverla in maniera autentica attraverso una rinnovata partecipazione, noi dobbiamo partire da qui”.

“Riprendendo una lettera di don Primo Mazzolari, mi piace pensare che chi oggi non va a votare è un innamorato deluso dalla politica. La gente ha delle attese da essa. Però rischi anche di prendere cantonate enormi se trovi persone che non ti aiutano a riconoscerti nel valore e nella grandezza delle cose”. Per cui, secondo don Bruno Bignami, serve uno sguardo particolare sulle vicende umane e sul potere della parola “a contatto con la realtà delle persone sfiduciate.

Questi sono alcuni dei passaggi chiave che don Bignami ha illustrato nel pomeriggio davanti a un centinaio di amministratori che hanno risposto all’invito dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, guidato da Eugenio Bignardi che ha coordinato i lavori. Presenti anche i rappresentanti dei Consigli di amministrazione delle sei Comunità Energetiche Rinnovabili sorte sul territorio  proprio a partire da un progetto della Diocesi.

“incontro ogni anno prende forme diverse perché intuiamo nuove opportunità nella bellezza del ritrovarci dentro un dialogo possibile tra sacerdoti, commissioni pastorali, interlocutori laici nelle parrocchie” ha detto monsignor Napolioni nei saluti iniziali. Ricordando la figura di don Beppe Diana, parroco di Casal di Principe, e le sue parole di risveglio per la sua gente davanti all’oppressione camorrista, il vescovo ha sottolineato come “noi vogliamo tradurre la gioia di vivere in forme di impegno e alleanza sociale da diffondere a tanti e soprattutto ai più deboli”.

“Se si vuole ridare un senso alla democrazia e alla partecipazione dei cittadini – ha sostenuto Bignami – serve recuperare il potere di comunicare con qualcun altro; essere attivatori di processi e non di risultati, essere capaci di fecondità e generatività dentro le realtà più complesse di quella che appaiono”. La politica, ha detto ancora don Bignami riprendendo le parole di Papa Francesco, è intenerirsi, avere quella “capacità di ascoltare l’altro e dare risposte nel concreto, dentro la vita delle persone, attraverso la tenerezza e non la forza. Il rischio, altrimenti, è diventare “burocrati della politica”. Un modo, dunque, di creare condizioni che favoriscano l’impegno, la partecipazione di tutti dentro i rispettivi mondi ed esperienze dell’umano è quello di riconoscere il valore delle persone che ci stanno accanto, nonostante le responsabilità di un lavoro logorante, estenuante, senza orari come quello di un amministratore”.

Tra i tanti protagonisti dela vita sociale cremonese, la testimonianza di Claudio Bodini, presidente di “Siamo Noi” Onlus: “Ritengo che questi siano dei momenti molto importanti per la nostra città, per la nostra comunità. Interrogarsi di quello che il cittadino può fare, penso sia una cosa fondamentale per la vita di ognuno di noi”.

Nella gremita sala del Seminario si sono scambiati pareri e consigli per il bene della città, per il sindaco Andrea Virgilio è stata anche l’occasione per riflettere sul ruolo della politica. “A volte la politica fa fatica a fermarsi e a riflettere sulle questioni ultime, sulle questioni di fondo, che poi devono declinarsi in azioni concrete. Penso che questa sia un’occasione importante e lo sforzo che noi dobbiamo fare è quello di dare continuità a questo dialogo, non solo nelle occasioni straordinarie, ma anche nei percorsi ordinari.”

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