Estrae un coltello dopo la lite
Il marito la filma, condannata

Una serie infinita di litigi, dissapori, dispetti, denunce e controdenunce tra coniugi questa volta ha portato una donna ad essere accusata di lesioni personali aggravate. L’imputata, professionista e artista nel settore dei matrimoni è finita a processo e oggi è stata condannata ad una pena di sette mesi e a 3.000 euro di risarcimento danni. Per lei, il pm onorario aveva chiesto la condanna ad un anno.
Nella notte tra il 21 e il 22 luglio del 2021, la donna dopo un litigio, aveva aggredito e minacciato l’ex marito con un coltello. Era stato l’uomo a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, e al loro arrivo aveva mostrato loro i video fatti all’imputata mentre lo minacciava. Sul suo corpo, come testimoniato dai carabinieri, c’erano dei segni di percosse sul volto, sul collo e sulle natiche.
La donna a sua volta si era difesa, dicendo che quella vicenda era stata “la ciliegina sulla torta” di una storia fatta di violenze psicologiche nei suoi confronti. “Il nostro matrimonio era già finito, e lui era diventato paranoico, mi seguiva, spiava i miei spostamenti con il gps della macchina”.
Quella notte, quando l’imputata era andata a dormire, era scattata l’ennesima lite. Lei aveva registrato la conversazione perché avrebbe voluto che lui dichiarasse le presunte violenze subite tre anni prima per avere in mano delle prove. Ma quando lui aveva visto la luce accesa del registratore, le aveva preso il telefono e lo aveva lanciato a terra.

“Mi ha bloccato i polsi“, aveva raccontato la donna, “e io ho cercato di divincolarmi, tirandogli dei calci. Poi sono riuscita a scappare in cucina. Lì ho preso un coltello e gliel’ho puntato contro, minacciandolo che se non mi avesse lasciato stare gli avrei fatto qualcosa. Lui allora si è messo a fare quei filmati. Vivevo sotto minaccia costante, mi diceva che me le avrebbe fatte pagare tutte”.
All’imputata era contestato anche un episodio accaduto il 21 settembre dello stesso anno, quando la coppia si trovava al McDonald’s con i figli. Dopo l’ennesima lite, lei aveva schiaffeggiato il marito nel parcheggio. “Mi sono accorta che mi stava registrando“, si era giustificata lei, “così sono uscita, ma lui mi ha seguita, spintonata e presa per i polsi”.
Nel processo, il marito era parte civile attraverso l’avvocato Alessandro Petti, mentre l’ex moglie era assistita dall’avvocato Luca Curatti, che ha parlato di una vicenda “brutta e spiacevole”. “Quella sera erano a letto quando hanno iniziato a litigare”, ha continuato il legale, che ha riportato alcune frasi che erano state pronunciate dal marito: ‘Vedi come te la faccio togliere questa arroganza, quella che piangerà sangue sarai tu’“.
“Quando lei si è alzata per andare in cucina”, ha detto Curatti nell’arringa, “lui l’ha seguita e l’ha ripresa, commentando, come se parlasse ad un pubblico: ‘Come sei bella con il coltello'”. Per la difesa, “lui, girando quel video ha incitato la moglie in diretta. L’ha provocata, nient’affatto spaventato dal fatto che lei avesse un coltello in mano“.
Dopo la sentenza di condanna, ora la difesa attende di leggere la motivazione, dopodichè deciderà se ricorrere in Appello.
Sara Pizzorni