Cinque referendum di primavera,
Cgil Cremona in prima linea

Con la decisione della Corte Costituzionale del 20 gennaio, si apre ufficialmente la campagna per cinque referendum che gli italiani e le italiane saranno chiamati a votare tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025. Una stagione che, anche a Cremona, vedrà la Cgil protagonista nella promozione di diritti e giustizia sociale.
“Si apre una grande stagione di partecipazione che metterà al centro le persone, le loro libertà e il loro futuro” commenta Elena Curci, segretaria generale della Cgil di Cremona. “È il momento di dire basta alla precarietà, alle morti sul lavoro, ai licenziamenti ingiusti e di dare finalmente cittadinanza a migliaia di italiani.”
Dei cinque quesiti ammessi, quattro riguardano il lavoro, tra cui l’abolizione di alcune norme del Jobs Act, e uno è incentrato sulla cittadinanza. “La Cgil invita tutte e tutti a votare “Sì” per affermare un modello di società più giusto e inclusivo” fa sapere il sindacato.
Gli obiettivi dei quesiti referendari. “I quattro referendum sul lavoro si pongono gli obiettivi di ridurre la precarietà, aumentando le tutele e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori” spiegano ancora dalla Cgil. “Licenziamenti illegittimi e Jobs Act: si vogliono eliminare le norme sui licenziamenti, che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziato in modo illegittimo. Indennità per licenziamenti nelle piccole imprese: Rimuovere il limite massimo di sei mensilità per i risarcimenti in caso di licenziamento ingiustificato nelle aziende con meno di 15 dipendenti. Contratti a termine: Abrogare alcune norme che facilitano l’abuso dei contratti a tempo determinato. Responsabilità negli appalti: Ripristinare la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore in caso di infortuni sul lavoro”.
L’ultimo riguarda la Cittadinanza: “Dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale richiesto per richiedere la cittadinanza italiana da parte di stranieri maggiorenni extracomunitari” sottolinea ancora il sindacato.
Nonostante il quesito referendario sull’autonomia differenziata non sia invece stato ammesso, la Cgil conferma il proprio impegno a contrastare la legge Calderoli, su cui la Corte si era già espressa nei mesi scorsi smontando alcuni provvedimenti cardine della legge. “Chiederemo al Parlamento di abrogare questa norma, che minaccia l’unità del nostro Paese e i diritti universali dei cittadini” aggiunge Curci. “La Corte già si era espressa sul tema smontando alcuni provvedimenti cardine della legge”.
L’appuntamento referendario rappresenta un’occasione storica per riaffermare principi di equità e giustizia sociale. “Attraverso il voto, possiamo abrogare leggi sbagliate e costruire una società più giusta e inclusiva. È il momento del riscatto e della speranza,” conclude Curci. “Cgil Cremona si impegna a promuovere nei prossimi mesi incontri e iniziative per informare i cittadini sui quesiti referendari e a sostenere una partecipazione consapevole e diffusa”.