Mercato lavoro: tiene l'occupazione
ma per i laureati poco spazio

È stato pubblicato sul sito istituzionale della Provincia di Cremona il rapporto sintetico sull’andamento del mercato del lavoro nel territorio provinciale nel 3° trimestre 2024, elaborato sulla base di molteplici fonti informative (dati COB – Comunicazioni Obbligatorie, Excelsior, INPS e Registro Imprese), a cura di PTSCLAS SpA con la collaborazione di Provincia e Camera di Commercio di Cremona.
«Non è stato possibile pubblicarlo prima in quanto Regione Lombardia ha reso disponibili i dati delle COB relative a tale periodo soltanto nella seconda settimana del mese di gennaio 2025», sottolinea Giovanni Gagliardi, consigliere provinciale delegato al lavoro.

«Il Rapporto è comunque interessante – precisa Gagliardi – perché consente di rilevare una crescita moderata nell’andamento della congiuntura economica in quel periodo, in un contesto regionale e nazionale che registrano invece una flessione negativa, più o meno leggera. Lo stesso vale per l’andamento tendenziale, che non presenta miglioramenti eclatanti, ma registra performance fra le migliori nel confronto con le altre province lombarde, sia per l’industria che per l’artigianato».
In particolare, il Rapporto prende in considerazione i dati di Unioncamere sulle imprese che consentono di rilevare le variazioni congiunturali e tendenziali di produzione, fatturato e vendite dichiarate dalle imprese nei diversi settori produttivi, con attenzione sia al comparto industriale che al comparto artigianale e sottolineandone le differenze sia rispetto al trimestre precedente (aprile- maggio-giugno 2024) che rispetto allo stesso trimestre del 2023 (luglio-agosto-settembre 2023).
«Anche l’andamento congiunturale dell’occupazione – aggiunge Gagliardi – pur non essendo brillante, rimane su livelli più alti dello stesso periodo del 2023».
I dati sull’occupazione, elaborati da Unioncamere Lombardia, infatti, descrivono un mercato del lavoro anch’esso in moderata crescita nel settore manifatturiero, sia sul piano trimestrale che annuale, riflettendo un clima economico non così sfavorevole, ma con differenti andamenti nel comparto industriale, nel comparto artigianale e nel settore terziario, dove commercio e servizi vedono una battuta d’arresto pur rimanendo su livelli migliori rispetto allo stesso trimestre del 2023.
Tale andamento è confermato anche dai dati delle COB, le Comunicazioni Obbligatorie che tutti i datori di lavoro, pubblici privati, devono trasmettere quando avviano, prorogano, trasformano o cessano un rapporto di lavoro.
«In proposito – sottolinea Gagliardi – l’aspetto positivo si coglie nel saldo fra avviamenti e cessazioni, che nel terzo trimestre 2024 è migliore rispetto al trimestre precedente, sia per gli uomini che per le donne e soprattutto per i giovani (15 – 29 anni), anche se la sua consistenza è minore nel confronto con lo stesso periodo del 2023, soprattutto perché diminuiscono gli avviamenti e aumentano le cessazioni in valori assoluti, rivelando un mercato del lavoro sia pur positivo, ma un po’ meno dinamico».
Confortano sia la sostanziale tenuta del sistema imprenditoriale risultante dai dati del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, pur con dinamiche diverse tra i vari settori economici, sia il fatto che il saldo tra iscrizioni e cancellazioni d’impresa resti positivo.
«Accanto alle luci, però, non mancano le ombre – conclude Gagliardi – rappresentate innanzitutto dalla scelta della tipologia contrattuale da parte del datore di lavoro, sempre più orientata ai contratti a termine (sono solo il 15,5% del totale gli avviamenti per contratti di lavoro a tempo indeterminato), ma anche dall’aumento delle ore di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) autorizzate dall’INPS (di gran lunga superiori a quelle autorizzate nel trimestre precedente e più del doppio di quelle autorizzate nello stesso trimestre del 2023) e dal fatto che nelle previsioni di entrata delle imprese cremonesi rilevate dal sistema Excelsior per il secondo semestre 2024 diminuiscono le opportunità per donne e giovani e aumenta la richiesta di candidati in possesso al massimo di una qualifica o un diploma professionale, a scapito di coloro che devono possedere un diploma o, soprattutto, una laurea».