La Messa delle Ceneri: "Il solo
riarmo sia quello del Vangelo"

“Convertitevi e credete nel Vangelo”. I fedeli chinano il capo per ricevere il segno delle ceneri: il tempo della Quaresima, come ogni anno, si apre con questo gesto di profonda umiltà e dalla grande forza simbolica, con cui la Chiesa inizia il suo cammino di conversione in vista della Pasqua.
Un cammino – ha detto il vescovo Napolioni introducendo la celebrazione in Cattedrale nella serata del mercoledì delle Ceneri – il cui traguardo è chiaro: «La pace del cuore, dei rapporti, la pace della Pasqua di Cristo»; e il cammino – ha aggiunto «è un dono di purificazione, di grazia. Lo iniziamo insieme, attenti al mondo, attenti e responsabili di ciò che accade, ciascuno per la propria parte. Perciò insieme siamo penitenti, perché sia il perdono a essere spartito nel mondo».
«Sta a tutti interessarci delle vicende del mondo», ha quindi ripreso il vescovo nella sua omelia, con un riferimento alla più stretta attualità, che nelle ultime ore in particolare sembra aver sostituito gli sforzi per la pace con una nuova corsa al riarmo. «Chiediamoci – ha esortato monsignor Napolioni – come può essere compatibile questa enfasi sul riarmo con il Giubileo, tempo di tregua e riconciliazione, di speranza in una giustizia più alta di quella che riusciamo a darci. Vogliamo che sia ricordato come il Giubileo del riarmo?»., ha sottolineato.
«Semmai – ha aggiunto il vescovo richiamando il linguaggio della liturgia – «sarebbe meglio parlare di un “riarmo evangelico”, per non essere cristiani arresi alle logiche del mondo, arresi alle logiche del male e perciò sempre più tristi e sfiduciati. C’è una guerra giusta per la quale riarmarsi: è quella contro lo spirito del male che si insinua anzitutto in noi. Non nella vita degli altri, ma è un combattimento da affrontare personalmente, comunitariamente. Stasera. Ricominciare a combattere insieme, ciascuno nel suo cuore».
Non è mancato un pensiero rivolto a Papa Francesco in queste giornate di fatica: «Preghiamo per il Papa e con il Papa – ha invitato Napolioni – sintonizziamoci con i suoi sentimenti di operatore di pace e non lasciamolo solo», innalzando «un coro di preghiera e di opere per la pace e la giustizia».
Con questo «riarmo evangelico», tutto rivolto alla pace che nasce nei cuori di ciascuno per “contagiare” il mondo con la forza della testimonianza e della carità, la Chiesa cremonese si mette in cammino verso la sua Pasqua, attenta e responsabile per i travagli del mondo, impegnata nella conversione ma sempre aperta alla felicità promessa da Cristo: «La fantasia dell’amore di Dio – ha infatti concluso il vescovo – ci renda gioiosi nel vivere il cammino della Quaresima. La polvere lascia il posto al corpo di Dio Vivente: siamo già nella pienezza della grazia».