"Mense scolastiche da migliorare"
Le richieste del Comitato Genitori
Solo il 10,5% dei bambini che frequentano le mense scolastiche delle scuole primarie pubbliche di Cremona mangia ogni giorno tutto il menù che viene loro proposto; da uno a cinque volte alla settimana, il primo o il secondo piatto finiscono direttamente nel cestino. Per la metà dei bambini il cibo ha una consistenza sgradevole o non è di bell’aspetto. Sono alcuni dati emersi dal sondaggio realizzato dal Comitato Genitori Mensa lo scorso novembre e presentato dai promotori – Graziano Principato, Carolina Gambino ed altri aderenti – allo staff dei Servizi Educativi del Comune, alla presenza della dirigente Silvia Bardelli e degli incaricati di Ats Valpadana e dell’azienda Camst che ha in appalto le mense per le scuole comunali cittadine.
Lo scopo era far arrivare a chi gestisce il servizio – che ogni anno si piazza ai primi posti nella classifica nazionale di Foodinsider – le opinioni dei bambini che utilizzano il servizio mensa in quanto, si legge nel dossier presentato, “non viene posta nessuna attenzione alla valutazione oggettiva del gradimento e del consumo effettivo del pasto, per il quale non risulta essere adottato, ad oggi, alcun criterio di misurazione o indagine”.
Il sondaggio si è basato su oltre 300 questionari compilati dalle famiglie; di questi, 286 sono stati utilizzati a fini statistici in quanto completi dei dati obbligatori richiesti. Un numero di risposte ritenuto molto soddisfacente e che dimostra il forte interesse delle famiglie, considerando che “il numero dei rispondenti minimo per una popolazione statistica di 20mila persone (enormemente maggiore della popolazione scolastica che usufruisce della mensa) è fissato dal software di calcolo statistico in 377 unità. Per comparazione, si tenga conto che l’indagine aggiuntiva (percezione di insegnanti e genitori) sulla qualità del menu oggetto della survey Foodinsider 2024, sono stati raccolti 1637 questionari per tutti i 60 comuni partecipanti”.
“Per quasi il 70% dei bambini” – si desume dall’analisi delle risposte – “il pasto completo è l’eccezione, non la regola. Altre riflessioni emergono da quanto i bambini dichiarano in merito al contorno di verdure : “lo mangia abitualmente “solo l’11,5% dei bambini. Il 48,3% lo mangia raramente, circa il 19% non lo mangia mai. Le percentuali suggeriscono una situazione di scarto e spreco importante, meritevole di approfondimento e misurazione puntuale per quantità e tipologia….”. Tra i motivi del mancato consumo: preparazioni troppo elaborate, presenza eccessiva di spezie non gradite, abbinamenti inusuali. Quasi il 20% degli intervistati riporta che il cibo servito è freddo e a quanto pare cibi che vengono mangiati a casa risultano sgraditi a mensa.
Le richieste dei genitori “a brevissimo termine” sono: ripristino di un numero maggiore di cambi mensili a richiesta; verifica a tappeto della presenza di alimenti maleodoranti o troppo poco cotti; adozione su base sistematica di presidi antispreco per il recupero di alimenti non deperibili non consumati.
A breve termine, tra l’altro: elaborazione di un menù semplificato negli ingredienti e negli abbinamenti di preparazione; elaborazione di un questionario di valutazione del servizio per tutte le scuole; organizzazione di iniziative per la rilevazione dello spreco in classe. “Il Comitato Genitori mensa Cremona – si legge nelle conclusioni- è disponibile a valutare altre possibili iniziative che possano essere intraprese per migliorare il servizio, nell’auspicio che la collaborazione diretta e costante tra le famiglie e le istituzioni educative si traduca nella creazione di un sistema reciprocamente soddisfacente e vantaggioso”.
“L’incontro – ha commentato l’assessore all’istruzione Roberta Mozzi – ha avuto esiti positivi, a fronte delle richieste dei genitori che sono più che comprensibili, perchè un genitore che ha figli a scuola pretende legittimamente che stiano il meglio possibile. Siamo arrivati a una ‘composizione’ delle varie richieste; alcune sono state accolte e possono rappresentare il punto di partenza di un Tavolo di lavoro che potrà essere attivato anche oltre questo primo incontro”.
L’amministrazione ha dunque concordato con il Comitato tre prime azioni: introduzione di un questionario di gradimento fatto direttamente ai bambini, “strumento per la verità già esperito in passato e poi tralasciato, ma nulla vieta di reintrodurlo”, afferma l’assessore; “la possibilità, anche questa già presente, ma forse ora non più conosciuta, di suggerire ricette da parte dei genitori, naturalmente nell’ambito delle regole fissate dall’Ats; e infine la possibilità per i genitori di partecipare alle riunioni periodiche per la costruzione del menù”, insieme quindi ai cuochi di Camst. “Penso che l’amministrazione abbia risposto positivamente alle richieste dei genitori, poi ovviamente potremo fare altro”, conclude Mozzi.
Giuliana Biagi

