Tornati a splendere gli archi di
Palazzo Comunale: le prime immagini
Gli archi di palazzo comunale a Cremona sono tornati liberi dai ponteggi. Il cantiere di consolidamento non è ancora terminato e proseguirà fino a giugno, ma si vedono pienamente gli affreschi restaurati. 420mila euro i soldi stanziati dal Comune per il consolidamento della struttura.
Sono così tornati alla luce le raffigurazione della Giustizia e dell’Annunciazione, caratterizzate da una rara raffinatezza, nonché il Leone di San Marco, a testimonianza dell’occupazione veneziana di Cremona tra il 1499 al 1509, anno in cui il re di Francia Luigi XII liberò la città, come dimostra lo stemma con i tre gigli, emblema araldico della monarchia francese, presente nella Sala degli Alabardieri.
Una serie di calcinacci erano caduti a dicembre del 2018 da alcune arcate, motivo per cui la zona era stata transennata. Avvisata la Soprintendenza, era stato poi fatto un primo intervento provvisorio di imbragatura degli archi. Successivamente si era proceduto alla redazione del progetto.
Il cantiere è curato della ditta Magistri srl di Novate Milanese, la stessa che ha concluso da poco anche i lavori sullo scalone del cimitero.
“Abbiamo restituito alla città delle opere di straordinaria bellezza celate dai segni del tempo”, dichiara l’assessore alle Opere Pubbliche e alla valorizzazione di Palazzo Comunale Paolo Carletti, che aggiunge: “Per centinaia di anni i cremonesi non hanno potuto godere di tale spettacolo che dà una nuova prospettiva alla vista sul Palazzo del Comune dalla piazza. Gli affreschi riscoperti raccontano la storia della nostra Cremona e spiegano quanta cura misero i nostri avi nelle decorazioni del Palazzo Comunale. Siamo partiti per consolidare gli archi del portico e, in corso d’opera, abbiamo restaurato affreschi del Cinquecento. Questo è il bello dell’amministrare il territorio in Italia: ci pone delle sfide davanti ad ogni opera pubblica, ma ci regala anche le soddisfazioni che danno solo le opere di disarmante bellezza, come quelle svelate dallo smontaggio dei ponteggi”.