Cronaca

Amministratore delegato "infedele"
Distrazioni per un milione di euro

Un 52enne cremonese è a processo per essersi appropriato indebitamente di un milione di euro, denaro che avrebbe sottratto alla società di cui era amministratore delegato per conto di Gianni (nome di fantasia), proprietario di un’azienda agricola. Tra il 2015 e il 2020, Gianluca, che aveva la disponibilità ad operare sul conto corrente della società, avrebbe effettuato  indebiti prelevamenti e ingiustificati trasferimenti di denaro a favore dell’azienda agricola di sua proprietà. Nel processo, il 52enne è assistito dall’avvocato Gianluigi Bezzi, mentre la vittima è parte civile attraverso l’avvocato Luca Curatti.

Nel 1995 Gianni aveva ereditato dalla nonna il 50% dell’azienda, una tenuta di circa 280 ettari. Nel 2005 aveva conosciuto Gianluca, un professionista che gestiva la propria azienda agricola nel cremonese e con il quale era nata un’amicizia. Al 52enne, Gianni aveva proposto di diventare amministratore delegato della sua azienda, con uno stipendio di 5.000 euro al mese. Nel 2009 Gianni aveva messo a disposizione una parte della sua eredità per costruire una stalla per 500 mucche. Le cose, però, non erano andate come sperato, e l’uomo si era visto costretto a vendere una parte della sua società.

A partire dal 2016, la società incaricata di tenere la contabilità dell’azienda agricola di Gianni, nonostante i ripetuti solleciti, non riusciva non ottenere da Gianluca gli estratti conto bancari della società, e nemmeno le fatture di acquisto, cosa che aveva impedito di aggiornare la contabilità e di predisporre i bilanci sociali dagli anni 2016 fino al 2020.

L’avvocato Curatti

Dall’ottobre del 2015 fino al dicembre del 2020, inoltre, il 52enne, avendo l’autorizzazione ad operare sul conto corrente intestato alla società della vittima, avrebbe effettuato innumerevoli distrazioni di denaro tramite una serie di bonifici in favore della propria azienda, prosciugando in questo modo la liquidità di quella dell’amico. Gianni non si era accorto di nulla. Per l’accusa, l’imputato avrebbe provveduto a confezionare e ad inviare alla vittima estratti conto con diciture dei saldi contabili falsati, tali da far presumere la sussistenza di una provvista di denaro sul conto corrente dell’azienda e coprire gli ammanchi.

Il 22 novembre del 2021, Gianni aveva chiesto al suo amministratore delegato di trasferirgli del denaro, richiesta che non era stata soddisfatta. Insospettito, aveva contattato la banca dalla quale aveva ottenuto gli estratti conto autentici, scoprendo il reale saldo contabile della società: solo 650 euro. Quando i due si erano trovati faccia a faccia, Gianluca avrebbe ammesso le sue responsabilità. “Mi ha confessato che quel milione di euro se l’era prestato perchè aveva bisogno per la sua azienda agricola“, ha raccontato in aula Gianni, che quella conversazione l’aveva registrata. “Mi aveva promesso di ripagarmi, ma non è stato così”.

Si torna in aula a giugno.

 Sara Pizzorni

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...