Giro di spaccio tra giovanissimi
In quattro davanti al giudice
Per l’accusa, spacciavano droga comunicando con i loro acquirenti tramite messaggi su whatsapp per poi incontrarsi a Castelleone, Soresina, Gambara, Brescia e Cremona. Quattro ragazzi egiziani di età compresa tra i 22 e i 35 anni sono finiti davanti al giudice per l’udienza preliminare. Avrebbero venduto gli stupefacenti a giovanissimi consumatori, italiani e stranieri, tra cui anche due minori. Il giro di spaccio era stato scoperto dai carabinieri attraverso l’analisi di tre cellulari sequestrati a uno degli imputati, il 22enne. Su di lui era in corso un’indagine per stalking.
Il periodo contestato va dal gennaio 2020 al luglio di un anno fa. In varie occasioni, i quattro avevano ceduto hashish, marijuana e cocaina a diversi clienti, anche minorenni. Tre grammi di hashish, ad esempio, il 22enne se li faceva pagare 20 euro, 15 grammi tra gli 80 e i 100 euro. Per la cocaina, invece, si chiedevano somme tra i 50 e i 90 euro in occasione di ogni cessione.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Marilena Gigliotti, Marco Fantini, insieme al collega Alessandro De Nittis, e dagli avvocati Corrado Locatelli e Alberto Settesoldi. Per il 22enne, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio, mentre per due degli accusati, i legali hanno chiesto la messa alla prova. Per il quarto imputato, il 35enne, il giudice ha emesso sentenza di non luogo a procedere, in quanto l’egiziano, essendo irreperibile, non ha avuto comunicazione del procedimento. La sua posizione, così come previsto dalla riforma Cartabia, resta sospesa. Qualora dovesse essere rintracciato, il procedimento si riaprirà.
“Non è stato dimostrato il quadro accusatorio, nè che ci fosse alle spalle un sodalizio o un’organizzazione stabile“, ha fatto sapere l’avvocato Gigliotti, che per il suo assistito, il 22enne, ha chiesto la riqualificazione del reato di spaccio in un’ipotesi più lieve. Il giudice deciderà il prossimo 10 luglio.
Sara Pizzorni