Defibrillatori salvavita:
taglio del nastro a Cavatigozzi
Rendere la città più sicura con dispositivi salvavita dislocati in tutti i quartieri, a disposizione della popolazione in caso di arresto cardiaco.
E’ stato posizionato nella mattinata di sabato a Cavatigozzi un defibrillatore acquistato grazie al finanziamento di aziende del territorio: il gruppo Arvedi, Consorzio Agrario, Liquigas e Oleificio Zucchi; come punto è stato scelto il PalaCava anche se in un secondo momento verrà spostato in una zona più centrale del quartiere.
12 persone saranno formate il prossimo 5 di luglio per il suo utilizzo. A portare avanti il progetto, la Croce Verde di Cremona.
“Mi è venuta in mente un’idea – ha commentato il presidente Simone di Dio – condivisa poi con il mio Consiglio di amministrazione: c’è infatti la necessità di far arrivare i defibrillatori in tutte le zone della città. Per farlo, ho coinvolto tutti i presidenti di quartiere, riuniti nella nostra sede. La proposta è stata accolta con entusiasmo e condivisa: il loro utilizzo e la loro presenza sono infatti fondamentali in certe circostanze”.
“Attraverso le aziende del territorio – aggiunge Giovanna Bonetti, componente del comitato del quartiere Cavatigozzi – ho provato a fare una raccolta sponsor ed è andata bene: incredibilmente sono stati tutti d’accordo per questa bellissima iniziativa, che si è poi realizzata”.
Al taglio del nastro, tra gli altri erano presenti anche la vicesindaco Francesca Romagnoli, il comandante provinciale dei Carabinieri Paolo Sambataro e Ugo Rizzi, responsabile di Areu Lombardia.
“Prima si interviene – afferma Rizzi – migliori possono essere le chance di sopravvivenza: purtroppo diversamente, le lesioni diventano irreversibili. Da qui l’importanza di diffondere la cultura del primo soccorso: ci deve essere la consapevolezza da parte di chi è presente e che si trova di fronte una persona colpita da arresto cardiaco, di poter immediatamente praticare il massaggio cardiaco, che chiunque può fare; è una tecnica semplice. Tra l’altro, è sempre previsto l’aiuto dell’operatore del 118, che fornisce le prime indicazioni e appena disponibile anche l’utilizzo di un defibrillatore, il primo che la sala operativa potrà indicare come più vicino al luogo dell’arresto cardiaco”.
Nicoletta Tosato