Dal liceo Manin a Medicina,
per Giulia e Beatrice 100 e lode
Dal piccolo comune di Borgo San Giacomo, circa 5.000 abitanti, Giulia Spinoni e Beatrice Situra hanno condiviso assieme un lungo percorso: dagli anni di scuola fino alla maturità, conclusa con il massimo dei voti nella classe 5A del liceo classico Manin. “Io e Giulia abitiamo nello stesso paese: abbiamo frequentato lo stesso asilo, le stesse scuole elementari e medie – racconta Beatrice – Anche se non eravamo mai nella stessa classe, ci conoscevamo bene e condividere tutto questo ha creato un legame forte”.
Hanno poi deciso di iscriversi allo stesso liceo e, insieme a un’altra ragazza del loro paese, hanno richiesto di essere inserite nella stessa classe: “Così potevamo fare insieme i viaggi verso scuola, che duravano parecchio a causa dei trasporti pubblici”, spiega Beatrice. Tragitti che hanno condiviso anche nel momento finale del loro percorso scolastico: “Abbiamo fatto insieme anche il viaggio di andata e ritorno per tutte le altre prove scritte” racconta Giulia.
La strada verso l’esame di maturità ha rappresentato un banco di prova importante per entrambe, che hanno affrontato le prove scritte e orali condividendo emozione e tensione.
La prima prova ha visto Beatrice e Giulia cimentarsi nello stesso tipo di traccia. Giulia è rimasta sorpresa dalle tracce, inaspettate sia per gli autori che per i temi: “Ho scelto comunque la traccia A1 su Pasolini, nonostante non fosse stata approfondita molto in classe, perché colpita da alcuni passaggi della poesia e interessata al tema. Ho cercato di fare collegamenti interdisciplinari, soprattutto con arte e letteratura, e fortunatamente il mio approccio è stato apprezzato”.
Anche Beatrice ha provato perplessità leggendo le tracce: “Sono rimasta un po’ delusa perché mi aspettavo autori come Montale, D’Annunzio o Svevo. Ho comunque scelto la poesia di Pasolini perché toccava un tema a me caro: il rapporto tra uomo e natura. Ho fatto collegamenti con autori come Seneca e D’Annunzio e alla fine sono rimasta molto soddisfatta del risultato, una ricompensa per tutto l’impegno e la costanza che ho messo nello studio”.
La seconda prova, invece, ha suscitato reazioni diverse. “Ero un po’ ansia. Mi aspettavo Tacito, autore temuto da molti, ma mi sono sentita sollevata dopo aver visto un brano di Cicerone, tratto dal De Amicitia. Dopo una prima lettura, ho trovato la versione abbastanza accessibile, nonostante alcuni passaggi complessi” confessa Giulia. Ha apprezzato in particolare le domande di riflessione personale, dove ha potuto trattare dell’amicizia tra il Piccolo Principe e la rosa, un riferimento a lei molto caro: “Conosco il libro ormai quasi tutto a memoria e citarlo in quell’occasione mi è sembrato quasi un segno”
Più calma e riflessiva già dall’inizio Beatrice: “Sei ore sono tante e questo può essere un vantaggio. C’è il tempo di leggere con calma, riflettere, rielaborare. All’inizio, certo, c’è sempre un momento di shock quando si apre la traccia e si realizza che non si può più tornare indietro. Ma poi ci si rilassa. Il testo aveva qualche difficoltà grammaticale, ma il latino mi è sempre piaciuto molto, quindi non ho avuto grandi problemi. Anzi, nel complesso, credo sia stata una scelta davvero azzeccata”.
Anche l’esame orale è stato condiviso nello stesso giorno, un momento che ha unito ancora di più le due ragazze. “Io e Beatrice abbiamo fatto l’orale lo stesso giorno: lei era la seconda, io la quarta – ricorda con chiarezza Giulia – Quando sono arrivata a scuola quella mattina, lei era già lì, quasi pronta per il suo turno. Abbiamo parlato un po’, mi ha raccontato cosa fosse uscito al candidato prima di lei e ci siamo fatte un po’ di coraggio a vicenda”.
Tra i viaggi condivisi e le risate tra i banchi, le due giovani ragazze hanno vissuto diversi momenti di complicità e sostegno reciproco anche durante la maturità. “Sapevo che, se avessi avuto bisogno di qualcosa, come in effetti è accaduto più volte, avrei potuto contare sui miei compagni e sui miei amici – riflette Giulia – C’era sempre qualcuno disposto ad ascoltarmi, a rispondermi e ad aiutarmi, e questo ha fatto davvero la differenza”.
“Con Giulia c’è sempre stato un aiuto reciproco – aggiunge Beatrice – In particolare durante l’ultimo anno, siamo state anche vicine di banco e mi ricordo le tante risate che risuonavano in classe nei cambi d’ora. Erano un modo per stemperare la tensione che cresceva man mano che si avvicinava la maturità. Quelle risate, quei momenti semplici ma preziosi, difficilmente li dimenticherò”.
Una linea di arrivo raggiunta da entrambe tra i tanti sforzi e ostacoli degli ultimi 5 anni. Due lodi, a tratti inaspettate dalle ragazze, ma guadagnate con impegno. “Io e Giulia abbiamo sempre dato il massimo. Per questo sono ancora più felice di aver condiviso con lei un traguardo così importante come la maturità. L’avrei vissuto con gioia comunque, ma poterlo festeggiare insieme a lei, che è stata al mio fianco in ogni tappa scolastica, rende tutto ancora più speciale” conclude Beatrice.
Ora guardano al futuro con entusiasmo e determinazione, pronte a iniziare il corso di Medicina, seppure in università diverse. Beatrice ha scelto Brescia per la vicinanza e la comodità: “Così posso rimanere anche durante la settimana e contenere le spese. Sogno di diventare neuropsichiatra, anche se so che il cammino sarà lungo”.
Giulia, invece, partirà per Pavia: “Quando ho scelto Medicina, ho capito che non potevo permettermi di affrontare l’università come avevo fatto con le superiori, cioè da pendolare. Per questo motivo ho deciso di trasferirmi a Pavia in un collegio, così da potermi concentrare al meglio sullo studio e vivere più pienamente questa nuova fase, cercando di non tralasciare la mia passione per il flauto e l’atletica”.
Per l’estate, entrambe vogliono prendersi una pausa per ricaricare le energie prima dell’inizio dell’università, ma nei loro programmi non mancano anche altre attività. Tra queste, il Grest del loro paese e il Giubileo dei Giovani a Roma, in programma all’inizio di agosto.
Lucia Mazzolari