Variazioni di bilancio e cultura,
Bona: "da Olzi dati parziali"
Dopo le critiche avanzate dal capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Olzi, che in merito alle variazioni al bilancio del comune Cremona accusa la Giunta Virgilio di inerzia progettuale in settori come l’ambiente e la cultura, non si fa attendere la risposta dell’assessore cittadino alla partita Rodolfo Bona.
“Rispetto a quanto recentemente dichiarato dal consigliere Olzi – afferma Bona – a proposito del capitolo di bilancio relativo alla Cultura, corre l’obbligo di precisare alcune cose rispetto ai dati parziali e non articolati che ha fornito, sui quali ha poggiato le sue sommarie conclusioni”.
Secondo l’assessore, infatti, Olzi avrebbe fatto focus solo sulla cosiddetta parte in conto capitale (impiegata per finanziare gli investimenti), non prendendo in considerazione la spesa corrente.
“Sulla parte corrente – aggiunge in merito Bona – che il consigliere non considera, a metà anno sono già stato impegnati 2.076.672 euro su 4.306.554, pari al 48,22%. Qui ci sono interventi importanti, come il finanziamento del bando per i servizi di accoglienza ai musei, quelli per la biglietteria unica integrata, i contributi per il servizio Unesco e per il Distretto della liuteria, l’attività didattica per i musei, i progetti Informagiovani e altri, i contributi per le istituzioni culturali e progettualità varie”.
Da qui, l’attacco: “questi interventi vengono ignorati da Olzi, che cita solo i 4.677.770 dell’altra componente, quella in conto capitale, impiegata per finanziare gli investimenti volti ad incrementare il patrimonio dell’ente, cioè le opere pubbliche: in questa sezione, relativa alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, figurano anche gli interventi sui beni architettonici che sono luoghi di cultura”.
“Per quanto riguarda queste spese – prosegue l’assessore – comprendono interventi su beni architettonici importanti, come Palazzo Cittanova o il finanziamento statale per Palazzo Grasselli, futura sede del Conservatorio, per il quale dovrà essere realizzato l’ultimo lotto: tali fondi devono essere previsti a bilancio, ma non possono ovviamente essere spesi prima di averne l’effettiva copertura”.
Bona entra poi nello specifico dei vari progetti, a partire da Palazzo Grasselli: “la cifra citata, alla quale vanno aggiunte quelle derivanti da contributi regionali, trova copertura deriva da un fondo del Ministero che ha come beneficiario il Conservatorio e stazione appaltante il comune (Lavori Pubblici), in forza di un apposito accordo che attende solo l’erogazione dei contributi”.
“Come si può ben comprendere – prosegue – solo la somma delle risorse per l’ultimo lotto di Palazzo Grasselli ammonta a ben oltre il 50% della cifra complessiva citata da Olzi. L’investimento progettuale e finanziario sulla sede del nostro Conservatorio e sul suo futuro è solo un esempio di quanto il Comune di Cremona fa da anni per la cultura cittadina, nonostante le spericolate conclusioni del consigliere”.
Per quanto riguarda invece il comparto musicale e liutario, “solo i finanziamenti comunali per le nostre principali Fondazioni sono oltre 10 volte superiori a quello del recente Pdl di Regione Lombardia che, lo ripeto a beneficio di Olzi, è comunque importante, come tutti gli stanziamenti a favore del sistema”.
“Io non l’ho mai sminuito – aggiunge Bona – è positivo che Regione abbia finalmente avviato un percorso legislativo; mi sono solo limitato ad avanzare alcune osservazioni”.
Tra queste, la mancanza nel testo iniziale della legge regionale (con l’aggiunga in seguito) del tema della contraffazione e del controllo.
“Su questi temi strategici – conclude Bona – per la nostra economia, piuttosto di coltivare sterili polemiche, riterrei opportuna, da parte delle forze politiche a tutti i livelli, una serena discussione per condividere obiettivi da perseguire e mezzi da adottare per raggiungerli”.