Cronaca

I dazi preoccupano la Cna:
"Insostenibili per il nostro Paese"

Un danno ingente e, per molti, insostenibile, con conseguenze a cascata su tutta la filiera.
Non usano mezze misure gli alti rappresentanti regionali e nazionali di Cna a proposito dei dazi americani, tassa del 30% che il presidente Usa Donald Trump vuole imporre sulle merci in arrivo dal vecchio continente a partire dal prossimo primo agosto.
Una debacle da evitare a tutti i costi, come confermato anche dal presidente lombardo della Confederazione (e cremonese) Giovanni Bozzini e dal suo omologo nazionale Dario Costantini.

“Il nostro Paese – ha affermato in merito Bozzini – non può sopportare un dazio superiore al 10 per cento; l’ha confermato anche il ministro Giorgetti. Avete visto i numeri che vengono snocciolati dal governo americano: valori sicuramente molto più alti del previsto; lascio pensare quali potranno essere le conseguenze e quali saranno le ricadute sul nostro tessuto economico”.

“Vedremo se il primo d’agosto arriveremo a questo risultato – aggiunge il presidente nazionale della CNA Costantini – come ci insegnano le ultime settimane la storia cambia in fretta. Ad oggi il mercato statunitense conta il 10,4% del nostro export, un valore solo pari alla Germania; per quanto riguarda le piccole imprese, però, questo dato sale fino al 12%. È giusto ricordare che in Italia quasi il 90% di chi esporta (e porta in giro nel mondo il Made in Italy) sono micro e piccole imprese: questa è quindi una partita che ci interessa molto”.

“Basti solo pensare – prosegue – che l’export diretto cuba 9 miliardi di euro, a cui va poi aggiunto l’export indiretto delle merci che passano per il resto d’Europa e vanno negli Stati Uniti. In Lombardia, credo che questa cifra sarà molto elevata”.

Nel frattempo, tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti proseguono ad oltranza le trattative.
La tassa americana, qualora entrasse effettivamente in vigore, potrebbe avere conseguenze devastanti soprattutto sulle piccole e microimprese: da parte della CNA, la richiesta di aiuto agli artigiani che, volente o nolente, verranno colpiti.

“Noi come Confederazione – commenta in merito Costantini – abbiamo iniziato ad incontrare altri Paesi già dall’elezione di Trump, ancor prima dell’annuncio dei dazi; per fortuna il mondo è grande. Il nostro brand funziona ancora molto bene, però è anche giusto sottolineare che, se per una grande azienda conquistare un mercato sull’export è difficile ma non impossibile, così non è per una piccola o microimpresa, che ha mediamente uno o due mercati all’estero”.

“Per loro infatti – prosegue – è molto complicato conquistarli: ci vogliono i denari e ci vuole il tempo che l’imprenditore non ha, perché per definizione l’imprenditore artigiano è quello che lavora in azienda; anche per questo sicuramente e velocemente bisogna mettere in campo dei fondi per permettere alle nostre imprese di andare all’estero”.
Andrea Colla

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