Malati di Alzheimer, la sentenza
Gratuità per i degenti in Rsa
Novità in arrivo per migliaia di famiglie italiane che assistono parenti affetti da Alzheimer o da demenza senile. La Corte d’Appello di Milano ha confermato un principio giurisprudenziale ormai consolidato: i pazienti ricoverati con patologie neurodegenerative non sono tenuti al pagamento delle rette nelle Residente sanitarie assistenziali (Rsa).
È il Servizio sanitario nazionale a dover farsi carico dei costi. Il caso specifico riguardava la richiesta di oltre 26.000 euro da parte della Fondazione Benefattori Cremaschi nei confronti di una famiglia per il ricovero di un’anziana madre affetta da demenza senile.
Dopo le prime sentenze della Cassazione, centinaia di famiglie si sono rivolte ai tribunali di tutta Italia per vedere riconosciuti i loro diritti, provocando la reazione delle strutture sanitarie.
Preoccupato della situazione Giovanni Scotti, presidente Arsac, associazione che riunisce le case di riposo della provincia di Cremona. “Le Rsa vivranno nell’incertezza, il che potrebbe indurre le strutture a selezionare gli ingressi, perché le rsa non possono cercare di erogare il servizio e poi assumersene l’onere, altrimenti non daranno più nessun servizio perché rischieranno di saltare.
È chiaro che noi sosteniamo che una volta che c’è un contratto, quel contratto va onorato. Il discorso è che non possiamo rimanere a lungo sempre in balìa dei giudizi e della magistratura, per questo la politica non può lasciare alla magistratura un compito che è suo, ossia quello di stabilire le norme”. gb