Cronaca

Sicurezza, appello dalla periferia
"Non c'è solo il centro città"

Il servizio di Giuliana Biagi

Non solo centro storico, dove si sono concentrati negli ultimi tempi i maggiori problemi legati alla sicurezza, e dove Comune di Cremona e Prefettura hanno attivato misure di controllo e deterrenza come il Daspo urbano. La sensazione di insicurezza si respira anche nei quartieri periferici e residenziali, come al Boschetto, dove non vengono lamentati problemi di risse o baby gang, ma resta sempre attuale quello dei furti.

Martedi scorso le telecamere di una villetta visionate da remoto dal proprietario, che si trovava in vacanza, hanno registrato alle 2 di notte due sconosciuti che si aggiravano lungo via Borromeo, una strada senza uscita in piena zona residenziale, come per perlustrare la zona. Quindi, messi forse in allarme dall’abbaiare di un canne, sono stati visti scappare.

E’ una delle tante segnalazioni che arrivano al presidente del Comitato di quartiere, Luigi Armillotta. “Bene concentrarsi sull’ordine pubblico, ma Cremona non è solo centro città. E’ fatta di realtà periferiche come la nostra dove le persone si conoscono e si supportano, ma hanno la paura di trovarsi i ladri in casa. Questa cosa crea tensione, paura, occorre portare l’attenzione sulla necessità di avere più pattugliamenti notturni. Di giorno le forze dell’ordine si vedono, certamente, ma è nelle ore più tarde che avvengono generalmente i furti”.

“Aspettiamo in grazia le due telecamere che ci sono state assicurate entro fine anno, ma questo quartiere ha molti accessi, tre da via Brescia, due da via Bergamo, oltre alla tangenziale. Due telecamere non bastano e poi possono essere utili a fin delle indagini quando i fatti sono già stati commessi, non li prevengono”.

Altro problema, già comunicato al Comune: “La modifica del regolamento del controllo di vicinato ha di fatto snaturato quello che era il servizio, che serviva per segnalare, da parte dei residenti, persone o circostanze sospette. Ora per queste segnalazioni bisogna comporre il numero delle emergenze o quello della Polizia Locale, la procedura è più complessa, meno immediata e va a finire che non la utilizza più quasi nessuno. Le segnalazioni arrivano a me, sulla chat di quartiere, ma un presidente di quartiere non può sostituirsi a quello che era un servizio pubblico.

“Mi auguro che in questo periodo, in cui la sicurezza sembra essere un problema del centro città, i quartieri periferici non vengano dimenticati”.
Giuliana Biagi

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...