Cronaca

Avantea, creati tre nuovi embrioni
per salvare il rinoceronte bianco

Continuano i tentativi per salvare dall’estinzione il rinoceronte bianco settentrionale. Gli ovociti vengono presi da Fatu, l’unica femmina che dà ancora ovuli vitali, di questa sottospecie annientata dal bracconaggio. Il progetto BioRescue, guidato dal Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research in Germania, e coordinato dalla Safari Park Kralove, Repubblica Ceca, coinvolge laboratori e università in Giappone e Kenya.

In Italia, i laboratori Avantea di Cremona, in collaborazione con l’Università di Padova, sono gli unici che riescono a creare embrioni da questa specie. Dall’inizio di quest’anno ci sono tre nuovi embrioni, in tutto ne sono stati creati 38 dal 2019, quando è iniziato il progetto, come dice il responsabile Cesare Galli.

Cesare Galli

“Il progetto va avanti, sono tempi lunghi, quanti risultati ci sono, però di vedere un nato, considerando che sono 16 mesi di gravidanza, bisogna aspettare ancora un po’.

Sono stati impiantati alcuni di questi del nord, però per il momento non abbiamo gravidanze, mentre era stata ottenuta una gravidanza con quelli del sud, infatti poi si era deciso di passare a quelli del nord, per il successo che avevamo avuto”. A settembre ci sarà ancora un prelievo di ovociti.

“Dall’unica femmina che dà degli ovuli vitali, che è Fatu, vengono prelevati gli ovociti in Kenya che poi vengono portati qui a Cremona e noi facciamo gli embrioni che vengono congelati. Al Kenyan Wildlife Service abbiamo chiesto una maggiore disponibilità di femmine, perché è una questione anche di numeri, un po’ di fortuna, ma anche di numeri. Più se ne fanno, più probabilità ci sono di avere la gravidanza e il nato“. Ma è anche una corsa contro il tempo.

“Più invecchia Fatu”, ha spiegato Galli, “meno probabilità ci sono che faccia l’embrione, perché con l’avanzamento dell’età si riduce la fertilità, per cui le priorità sono due: una è continuare a prelevare ovuli da Fatu e stoccare embrioni, e l’altra è quella di impiantare questi embrioni che produciamo. Il prossimo impianto dipende dal calore delle femmine. Nel recinto c’è un maschio di rinoceronte che è vasectomizzato, quindi si accoppia con la femmina ma non ingravida, un metodo che segnala agli operatori in campo quando la femmina è in calore. Un segnale che fa scattare l’operazione che parte da Berlino che dopo pochi giorni riescono a impiantare l’embrione.

Giovanni Palisto

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