Cronaca

Persico: monumento ai Caduti
restaurato per parlare di pace

Inaugurato ieri a Persico Dosimo il rinnovato Monumento ai Caduti, che l’Amministrazione Comunale ha deciso di restaurare nella convinzione che il sacrificio di tanti concittadini – che  hanno dato la vita per costruire un’Italia unita, libera e democratica – sia non solo da ricordare, ma anche da considerare come esempio per noi e per la nostra società di oggi.

La cerimonia – a cui ha partecipato una folta rappresentanza di residenti, ma anche alcuni sindaci dei comuni della zona – è stata ravvivata dalla Fanfara Provinciale dei Bersaglieri di Cremona “Maggiore Pietro Triboldi” e animata dalle toccanti letture di alcuni giovani del paese, a dimostrazione
che la memoria del sacrificio di chi è morto per la libertà passa attraverso le generazioni e rimane un esempio per tutti, uno stimolo per adempiere ai
doveri di cittadini.
Presenti anche il parroco don Livio Lodigiani per la benedizione;  alcuni rappresentanti della Caserma Col di Lana che hanno posato una corona d’alloro  e il presidente dell’Associazione Bersaglieri di Cremona Giorgio Fantini, che ha letto la “preghiera del bersagliere”.

Dopo il taglio del nastro, il sindaco di Persico Dosimo, Giuseppe Bignardi, ha parlato di come il ricordo dei caduti sia un dovere per le istituzioni e sia un modo per contribuire tutti insieme a pensare, costruire e mantenere la pace; un imperativo oggi più che mai attuale, viste le tante situazioni in cui la pace è a rischio. “Il nostro passato ci convince di quanto sia insensato intraprendere la strada di una guerra, perché – come diceva spesso papa Francesco – ogni guerra è già di per sé una sconfitta, e perché ogni guerra, decisa e dichiarata dai grandi e dai potenti, è combattuta dalla povera gente, che quelle guerre non ha voluto, ma che per esse muore”, ha detto.

E’ intervenuto poi lo storico Fabrizio Superti, che ha fatto un quadro di come le guerre a cui abbiamo assistito siano state delle grandi sciagure non solo a livello globale, ma anche per la vita e la quotidianità delle famiglie, perché ogni morto in guerra è stato una tragedia per una madre, una moglie, dei figli che hanno vista stravolta la propria esistenza.

La sindaca di Castelverde Gabriella Locci ha portato anche il saluto anche a nome del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale.
Emozionante il finale della celebrazione, con l’inno di Mameli suonato dalla Fanfara e cantato da tutti i cittadini presenti.

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