Cronaca

Caos al carcere di Cremona,
violenta protesta dei detenuti

Violenta protesta lunedì nel carcere di Cremona, dove un gruppo di detenuti problematici della Sezione “B”, destinata a soggetti con particolari esigenze di vigilanza e trattamento, hanno rifiutato di rientrare nelle celle, ribellandosi agli agenti con lancio di oggetti.

A renderlo noto il sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria, che “esprime la propria profonda preoccupazione per i recenti e continui episodi di tensione”.

“Solo in tarda serata, grazie alla professionalità e alla determinazione del personale, è stato possibile ripristinare l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto” fa sapere il sindacato.

Questo episodio, secondo Uilpa, “non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto di crescente tensione, alimentato dalla costante assegnazione all’istituto di Cremona di detenuti con gravi problematiche psichiche e comportamentali, spesso provenienti da altre regioni”.

A fronte di un organico già insufficiente, “il personale è costretto ad operare in condizioni di estrema precarietà, con turni di servizio che si prolungano ben oltre i limiti previsti, arrivando in alcuni casi a 12 ore consecutive” attacca ancora il sindacato. “Questa situazione, che definiamo senza mezzi termini un “caporalato di Stato”, non solo mina il benessere psicofisico degli agenti, ma compromette anche l’efficacia e la sicurezza del servizio.

Abbiamo più volte denunciato queste gravi carenze, inoltrando formali richieste di intervento e confronto sia alle autorità regionali che a quelle centrali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Purtroppo, a oggi, le nostre segnalazioni sono rimaste inascoltate. La Uilpa Polizia Penitenziaria ritiene che il perdurare di questa condizione di abbandono non sia più tollerabile e che sia necessario un intervento immediato per salvaguardare la sicurezza e la dignità del personale, garantendo al contempo il corretto funzionamento del sistema penitenziario”.

Il sindacato presenta quindi una serie di richieste all’amministrazione penitenziaria, chiedendo l’avvio di “un dialogo costruttivo”, al fine di “individuare e attuare soluzioni concrete”.

Tra le richieste più urgenti, “Una rivisitazione delle politiche di assegnazione dei detenuti, che tenga conto delle reali capacità ricettive e gestionali degli istituti” e “un potenziamento degli organici, per consentire una più equa distribuzione dei carichi di lavoro e il rispetto dei turni di servizio”.

Se le richieste dovessero essere ignorate, il sindacato si riserve di mettere in campo una protesta più strutturata.

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