Cronaca

Antonio Cabrini, il racconto di uno
"straordinario" al teatro FIlo

Antonio Cabrini a 360 gradi nella serata di giovedì al teatro Filo, per la sesta edizione di “Gli Straordinari”, incontri con personaggi che hanno fatto storia, organizzato da Casapoint. Un dialogo con Gian Luigi Sarzano, scrittore, coach e consulente e Paolo Feroldi, presidente del gruppo di agenzie immobiliari Casapoint, durante il quale il campione si è aperto al pubblico raccontando gli inizi della carriera di calciatore, il forte legame con Cremona e la Cremonese, il Mondiale del 1982 e la Juventus.

Vittorie, infortuni, risalite. L’importanza della passione per superare gli ostacoli e il legame con Cremona punti fondamentali tra quelli trattati dal terzino cremonese (“non dimentico le passeggiate in centro da ragazzino… Cremona è una città in cui si può vivere bene, a misura d’uomo”). Un legame speciale, quello con Cremona, dove ormai è tornato a vivere e dove segue il progetto del PalaPadel di via Mantova, costruito assieme all’amico di sempre Cesare Prandelli.

Anche una sorpresa per Cabrini giovedì sera: sul palco il saluto con un caro e vecchio amico d’infanzia, citato da Cabrini in un suo libro e che non vedeva da cinquant’anni.

“Il Mondiale è qualcosa che destabilizza – ha spiegato – non abbiamo capito subito che cosa significasse. La prima notte dopo la finale abbiamo continuato a chiederci cosa volesse dire essere campioni del mondo. Ne abbiamo capito il valore quando siamo tornati a casa, quando siamo atterrati a Ciampino e lì c’erano 60mila persone ad aspettarci. La tua vita sportiva comincia a cambiare ma ti rendi anche conto di essere parte di qualcosa di più grande: quella vittoria ha significato molto anche per l’Italia, per ritrovare un’unità negli anni terribili del terrorismo”.

Ha poi raccontato la delusione per il rigore sbagliato nella finale contro la Germania Ovest, allo stesso tempo sdrammatizzando quel momento: “Da allora detengo un record: sono l’unico giocatore dei Mondiali ad avere sbagliato nel corso dei 90 minuti della partita”, aggiungendo che al ritorno in campo per il secondo tempo, ultimo nella fila dei calciatori che uscivano dagli spogliatoi, Bearzot lo prese da parte: “Col tuo rigore che hai sbagliato, noi il mondiale lo vinciamo. Vai e corri”, le sue parole.

“E’ stata una vittoria del gruppo – ha aggiunto Cabrini –  anche di quelli che non hanno mai giocato, un gruppo compatto e coeso. Ti rendi conto però che devi stare coi piedi per terra, la mia forza è stata quella di scordarmi di aver vinto la Coppa del mondo. Tornato a casa ho avuto un allenatore che mi bacchettava molto. Trapattoni per due mesi mi ha lasciato in panchina. Quando alla fine non ce l’ho più fatta ad aspettare e gli ho chiesto di poter giocare, mi ha fatto capire che dovevo tornare ad essere quello di prima del Mondiale”.

Campione nel calcio ma anche di umiltà, che provava una sorta di vergogna quando al ristorante non gli facevano pagare il conto o gli trovavano un posto in aereo anche all’ultimo momento, Cabrini ha ricordato che la soddisfazione più grande, più ancora dell’aver sollevato quel trofeo, l’ha vissuta da ragazzo, quando con la maglia della Cremonese ha battuto proprio la Juve in un torneo giovanile.

E poi il rapporto di fiducia con Boniperti, la meraviglia di vedere l’Avvocato (Agnelli) scendere dall’elicottero insieme a Kissinger durante una visita alla squadra, la rottura del crociato nel 1986 che non gli impedì di terminare il campionato giocando con il tutore. Su tutto, l’importanza di vivere la propria vita mossi dalla passione e il valore di un sentimento come la paura: “Bisogna farsela amica, non fidatevi di chi dice di non aver paura di niente. Va gestita, non combattuta perché dagli errori si impara”.

L’intero incasso della serata, come di consueto, andrà alla Fondazione Giorgio Conti, realtà da più di trent’anni in aiuto a famiglie di bambini affetti da gravi malattie. L’evento è stato reso possibile anche grazie al supporto di importanti sponsor: oltre a Casapoint, figurano Studio Nexus – Avvocati e commercialisti, Idealista, Egger e Nuova Co.Ro.Fer.

L’iniziativa annuale “Gli Straordinari” di Casapoint (gruppo di agenzie immobiliari oggi presente in 7 province tra Lombardia ed Emilia Romagna con oltre venti punti vendita) vanta edizioni di grande successo grazie ad ospiti nazionali ed internazionali: sul palco dell’evento benefico sono passati Massimiliano Sechi, campione mondiale di videogiochi e mental coach, nato con una grave malformazione agli arti, Danilo Callegari, avventuriero protagonista del programma tv “Extreme Adventures” su Dmax, Angelo Valente, 4 volte campione mondiale di kick boxing, l’imprenditore internazionale, formatore e autore di libri di successo Paolo Ruggeri, e Mogol, il grande autore di testi di canzoni della storia della musica italiana. gb

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