Cronaca

Agronomi e Forestali: il Consiglio
elegge Basso Ricci presidente

Da sinistra: Merigo, Pellegrini, Baioni, Sangiovanni, Basso Ricci, Chierici Guido (in video), Foglia, Mambretti, Azzini

Il 25 settembre scorso, presso la sede della AP S.R.L. (ex Associazione Professionisti) si è riunito il Consiglio direttivo neo eletto dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Cremona, in carica per il mandato quadriennale 2025/2029, per dar corso all’assegnazione delle cariche elettive. Presidente dell’Ordine è stato eletto all’unanimità Luciano Basso Ricci, già segretario nella precedente consiliatura, che succede ad Emanuele Cabini.

Alla vicepresidenza è stato nominato Giambattista Merigo, che già aveva ricoperto la carica di presidente dell’Ordine, mentre le cariche di segretario e tesoriere rispettivamente sono andate a due giovani consiglieri Baioni Luca e Gianni Azzini. Completano il direttivo i dottori agronomi: Mambretti Denise, Chierici Guido Viviana, Eugenio Foglia, Sangiovanni Marco e Pellegrini Daniele.

Il neo presidente, dottore agronomo libero professionista, ha voluto sottolineare il valore della continuità con quanto fatto nel precedente quadriennio dal proprio predecessore: “Conosco bene il lavoro svolto dal collega Emanuele Cabini e dal precedente consiglio direttivo, avendo ricoperto il ruolo di segretario nel precedente mandato. Intendo mantenere e rafforzare la linea tracciata, con particolare attenzione alle sfide e alle novità che il futuro porterà alla nostra professione. Le basi sono solide per proseguire con risultati altrettanto positivi”. Il presidente ha inoltre evidenziato come, nel nuovo direttivo, si sia voluto contemperare l’esperienza professionale di alcuni colleghi esperti, con le proposte e le idee innovative di giovani colleghi e colleghe, assicurando così anche la giusta parità di genere.

L’Ordine si avvia infatti sempre più verso una nuova fase, nel solco della continuità di un percorso volto al rafforzamento del ruolo degli agronomi e forestali, come “professionisti della sostenibilità”, sempre più centrali per le sfide ambientali, agrarie, agroalimentari e forestali del futuro. Tutto ciò in una realtà economica, quale appunto quella della provincia di Cremona, caratterizzata da una forte componente agro-alimentare.

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