Versa candeggina nella piscina
dei bimbi: inchiodata dal video
41enne a processo per lesioni
Aveva versato candeggina nella piscina dei vicini di casa, provocando a quattro minori lesioni alla pelle compatibili con l’esposizione a sostanze acide e urticanti come la candeggina. Del reato di lesioni è imputata una 41enne cremonese che abita nella casa di fianco a quella di una famiglia di stranieri: papà, mamma e quattro figli minori. Il 22 agosto del 2021, proprio i quattro ragazzini, all’epoca di uno, cinque, 11 e 12 anni, dopo aver fatto il bagno in piscina, avevano riportato lesioni cutanee dovute al contatto con la candeggina.
Il prodotto era stato versato dall’imputata, che era stata ripresa dalla telecamera installata dai vicini mentre era intenta a versare il liquido. Dopo aver fatto il bagno e aver visto le irritazioni sulla pelle, la famiglia, che non capiva cosa fosse successo, aveva visionato le immagini, scoprendo la vicina munita di una tanica da cinque litri avvicinarsi e versare il contenuto. Il video è finito negli atti del processo. Il padre dei ragazzini si è costituito parte civile per conto dei figli attraverso i legali Marco Fantini e Alessandro De Nittis.

“Incontrovertibile”, scrivono i due legali nell’atto in cui a suo tempo si erano opposti alla richiesta di archiviazione del pm, poi rigettata dal giudice, “la condotta” dell’imputata “in merito allo sversamento all’interno della piscina di candeggina, liquido notoriamente tossico per la cute umana”. La 41enne aveva cercato di giustificare il suo comportamento sostenendo di essersi avvicinata alla piscina per pulire il bordo con una tanica con scritto candeggina ma riempita con acqua. Ma per i difensori è stata “inchiodata dalla telecamera”.
Tra l’imputata e i vicini c’era una “forte conflittualità” dovuta al fastidio, da parte della 41enne e di sua madre, dovuto ai rumori e alle urla dei bambini che giocavano nella piscina situata nello spazio confinante con la loro proprietà”. I legali hanno rimarcato un altro aspetto: che l’imputata avrebbe anche danneggiato volutamente la piscina, bucandola con un chiodo per renderla inutilizzabile. Per questo episodio il padre dei ragazzini aveva presentato un’integrazione alla querela.
Il pm aveva chiesto l’archiviazione sostenendo che i fatti sono “risalenti nel tempo, con relativa compromissione del ricordo nei testimoni, con la perdita di materiale probatorio necessario all’organo giudicante per pronunciare una sentenza di condanna”. E invece la 41enne è finita a processo.
“Gravi”, per i difensori, “le condotte poste in essere dall’imputata, in quanto a danno di minori e con modalità altamente perniciose che denotano un’attitudine a commettere delitti nei confronti dei vicini di casa“. Inoltre sottolineano che la donna “non ha espresso alcun tipo di pentimento, nè in ordine alle condotte lesive della sfera psico fisica delle persone offese, nè ha posto in essere eventuali condotte riparatorie“.
Il procedimento entrerà nel vivo il prossimo 7 novembre.
Sara Pizzorni