Cronaca

Giornate del Fai, in 1600 per
scoprire il campus del Politecnico

Foto e video per il nuovo Campus Città di Cremona

3311 visitatori a Cremona nel week end del Fai che ha organizzato le visite alla nuova sede del Politecnico (dove si è registrata l’affluenza massima, 1600 persone), all’aeroporto del Migliaro (650 visitatori) e in centro storico al Palazzo del Consorzio Agrario, già sede del giornale Il Regime Fascista e dell’abitazione di Roberto Farinacci e a quello della Libera associazione agricoltori.

A fine giornata, ieri, sono stati organizzati gruppi ulteriori rispetto agli orari di visita, “perché ci dispiaceva lasciare la gente in fila”, anche se in molti hanno dovuto rinunciare a un certo punto.
Un successo senza precedenti come spiega il presidente della delegazione Fai di Cremona Angelo Giuseppe Landi.

“Le visite all’aeroporto del Migliaro sono state una scommessa di cui va dato merito al Gruppo Giovani, che ha anche un po’ organizzato e gestito in modo autonomo. Ciò ha permesso al FAI di raggiungere un pubblico diverso da quello abituato ai beni culturali, intesi nel senso più tradizionale del termine. E’ stata fatta promozione nelle scuole e abbiamo attirato le famiglie, con tantissimi bambini che con i loro sorrisi hanno ripagato di tutte le fatiche, perché i bambini seduti dentro gli aerei, estasiati dai paracadutisti che si lanciavano e atterravano durante la visita, e poi poter entrare proprio nell’hangar è stata un’esperienza per loro sicuramente unica”.

Per quanto riguarda gli altri beni, “abbiamo aperto la Libera in occasione del suo ottantesimo anniversario dalla fondazione, gli spazi erano piuttosto piccoli, ma abbiamo avuto anche lì una grande affluenza di pubblico che ha potuto godere di questa vista strepitosa sulla piazza, una vista unica che permette di vedere insieme il Duomo, il Battistero e il Palazzo Comunale, oltre naturalmente la sala dipinta da Bragadini.

E poi il Consorzio Agrario, “anche questa una grande scoperta e anche qui c’è stata una grandissima affluenza. L’ufficio di Farinacci, la sua residenza, ma anche tutta la storia della tipografia cittadina (dove ora si trova il ristorante) da cui uscivano le copie del Regime Fascista, ma anche tutte le pubblicazioni culturali come la rivista Cremona e quant’altro. Un vero edificio casa-lavoro, come si dice”.

“I grandi spazi del Politecnico permettevano anche di avere gruppi molto più numerosi, da 30 persone, addirittura a volte anche 40 e anche lì è stata davvero una esperienza eccezionale, l’occasione anche per raccontare un po’ le strategie a livello urbano da parte dell’amministrazione, dell’università e della Fondazione Arvedi Buschini. Si è parlato di beni storici, ma anche dei nuovi edifici progettati ex novo spiegando tutto sull’intervento di restauro, ma anche sulle attività didattiche di ricerca che si svolgono dentro al campus.

“E’ stato utile, ritengo, avvicinare i cittadini a capire concretamente come un’università risponde alle esigenze di un territorio, con la robotizzazione e la meccanizzazione dell’agricoltura, con lo studio dell’acustica degli ambienti storici o degli strumenti storici.  Far capire insomma che l’università non è una enclave chiusa in se stessa, ma un’entità che può avere ulteriori e maggiori collegamenti anche col tessuto sociale cremonese”.

Giuliana Biagi

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