Violenza economica e vessazioni
Per ex marito chiesti quattro anni
Quattro anni di reclusione. Questa la richiesta di pena del pm Andrea Figoni nei confronti di un ex marito finito a processo con l’accusa di aver maltrattato la moglie. Violenza economica, fisica e anche di averla costretta in un paio di occasioni ad avere rapporti sessuali. Ma per quest’ultima accusa è stata chiesta l’assoluzione.
Venti anni di matrimonio, poi, nel 2021, la separazione e la querela della donna, che si era rivolta al centro anti-violenza. “Era in una situazione di abbandono economico“, ha detto il pm. “Lei per anni non lo ha denunciato per paura di restare senza il mantenimento“. L’accusa parla di vessazioni, minacce di morte, percosse e lesioni.

Oggi, l’imputato, assistito dall’avvocato Doriano Aiolfi, si è difeso. “Sì, litigavamo, ma non le ho mai messo le mani addosso“. La coppia si era sposata in Romania. Prima era venuto in Italia lui, poi lei, laureata in Economia e Commercio, lo aveva raggiunto. “Io ho sempre lavorato come camionista, anche 15 ore al giorno. Andavo via presto la mattina”. Il rapporto ha iniziato ad andare male nel 2006, con la nascita delle figlie. Al pronto soccorso, la donna aveva fatto due accessi. “Una volta si è fatta male spostando i mobili“, ha spiegato l’imputato. Marito e moglie avevano il conto corrente in comune. “All’inizio lei gestiva le spese”, ha raccontato lui, “ma negli ultimi due anni le ho gestite io, perché quello che ho guadagnato, lei lo spendeva ed era indietro con le spese. Poi lei abusava di alcol“.

Dopo la separazione l’ho aiutata a cercare una casa. Nel contratto di affitto ero io il garante. Sono stato io ad anticipare, a pagare il mutuo. Le ho lasciato tutto, anche una casa in Romania“. “E allora per quale motivo”, gli ha chiesto il pm, “sua moglie ha sporto denuncia?”. “Non lo so, si è inventata tutto“, è stata la risposta dell’uomo, che ha ammesso di non versare gli alimenti per le figlie.
La difesa ha invece parlato di “contraddizioni” da parte della presunta vittima e di un racconto dei fatti “estremamente vago”.
La sentenza sarà pronunciata il 21 ottobre.
Sara Pizzorni