Rossella Padula lascia la
guida del carcere di Cremona
Dopo quasi sette anni passati nel ruolo di direttrice del carcere di Cremona, Rossella Padula ha lasciato la guida di Cà del Ferro per spostarsi a Milano alla dirigenza di uno degli uffici del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria.
“La legge dice che il carcere accoglie chi ha commesso un reato”, spiegava l’anno scorso a “Riflessimagazine” l’ormai ex direttrice. “A prescindere dalla tipologia, ciò che conta è capire le motivazioni alla base del gesto compiuto. Il nostro è anche un lavoro di emozioni: è importante imparare a leggere le persone, comprendere il loro vissuto, per accompagnarle verso una revisione critica di ciò che è accaduto“.
“Chi entra in carcere”, aveva sostenuto Padula, “porta con sé dei nodi, che vanno riconosciuti e sciolti. Per farlo, servono rigore e umanità. Per me, conciliare questi due aspetti è una cosa naturale: significa fare attenzione alla persona, averne cura partendo dall’ascolto. È difficile arrivare dentro di loro, molti sono impermeabili anche ai tentativi di aiuto. Ciò che conta è cercare di arrivare alla rieducazione e al reinserimento nella società“.
Nel suo lavoro a Cremona ci sono state tante soddisfazioni, ma anche momenti negativi e tanti problemi: il sovraffollamento, la carenza di personale, i detenuti psichiatrici, gli atti di autolesionismo commessi dai detenuti, i reati all’interno del carcere e non ultimo il terribile periodo della pandemia.