Cronaca

Minori tolti da famiglia: sempre più
casi, esplode la spesa dei Comuni

“A differenza dell’entusiasmo nei toni dei consiglieri regionali Ventura e Vitari, c’è poco di cui rallegrarsi per il Comune di Cremona dopo la pubblicazione da parte della Conferenza Stato-Città del riparto del Fondo triennale 2025-2027 per le spese sociali relative ai minori affidati dall’Autorità giudiziaria; spese obbligatorie, non prevedibili e totalmente a carico del bilancio sociale dei comuni che nel solo 2024 hanno raggiunto i 460 milioni di euro sul territorio nazionale”.

Il capogruppo di “Cremona sei tu” e membro della commissione welfare del Comune  Andrea Segalini interviene in merto ai poco meno 700mila euro che arrivano ai Comuni della provincia di Cremona per questo particolare segmento della spesa sociale.

“Con questa premessa – aggiunge – a cui si unisce il dato di un progressivo aumento negli anni degli allontanamenti di minori dal nucleo familiare e quindi della relativa spesa sociale connessa, si capisce facilmente come i 100 milioni di euro annui stanziati dal Fondo siano insufficienti per essere considerati una vera presa di consapevolezza del fenomeno ed un’iniziale ricerca di una soluzione.

Andrea Segalini

“Vista la ripartizione disposta tra i circa 2.600 comuni interessati, il provvedimento sembra più una manovra contabile in soccorso soprattutto di quei numerosi piccoli comuni che avrebbero seri rischi di dissesto finanziario ad affrontare spese straordinarie che spesso oltrepassano e non di poco il loro intero bilancio sociale. Tutto sicuramente legittimo, ma non credo sia corretto venderla come una presa in carico di questo fenomeno sociale”.

Entrando un attimo nei numeri, nel 2023 il Comune di Cremona ha speso per i minori affidati circa 860.000 euro, l’11,3% della spesa sociale complessiva comunale; con la ripartizione del Fondo per il 2025 la città Cremona beneficerà di poco meno di 90.000 euro (dei circa 678.000 euro stanziati per tutta la Provincia), “circa un decimo di quello che spende, cifra evidentemente non sufficiente a supportare un Comune a cui viene chiesto di fare anche le veci dello Stato”, aggiunge il consigliere.

La situazione del capouogo poi mostra un dato preccupante:  il numero di allontanamenti dal nucleo familiare disposti dal Tribunale dei minori nel primo semestre del 2025 ha già raggiunto quello totale per l’anno 2024 e questo lascia “prevedere un futuro al ribasso per le risorse a disposizione del welfare comunale”.

“Come sottolineato dal vicepresidente ANCI in conferenza Stato-Città un primo passo necessario che il Governo dovrà compiere dal 2026 sarà quello di almeno raddoppiare il Fondo annuale, passando a 200 milioni di euro. Ma credo sia altrettanto necessaria una discussione seria di questo fenomeno sociale, che nel solo 2024 in Italia ha coinvolto circa 23.000 minori e famiglie, cercando di invertirne il trend, le cui maggiori cause a mio avviso stanno nella crisi della Famiglia e della Genitorialità, istituzioni tanto care nei comizi e nei talk show, ma che ad oggi non hanno visto provvedimenti decisivi da parte di questo Governo”, la rilfessione conclusiva di Segalini.

PILONI: SITUAZIONE GRAVE ANCHE NEI PICCOLI COMUNI “A fronte di un fabbisogno annuo che nel 2022 ammontava a 177 milioni di euro ne sono stati stanziati 36, 2 milioni. A fronte di bisogni sempre crescenti, i Comuni continuano ad essere lasciati soli ad affrontare spese enormi, che sono di competenza statale, con grave rischio di tenuta dei lori bilanci”, afferma il consigliere regionale Pd Matteo Piloni.

“Su scala lombarda- afferma Piloni-, con i 36,2 milioni di euro di trasferimenti statali a cui si aggiungono i 2,6 milioni regionali si arriva a coprire meno del 25% del fabbisogno dell’anno 2022, caricando i Comuni del peso di far fronte al resto della spesa. A nostro parere, insomma, c’è poco da festeggiare e molto di cui preoccuparsi”.

“In provincia di Cremona- sottolinea ancora Piloni – i numeri sono desolanti. All’intera provincia sono destinati 678mila euro, cifra certamente insufficiente, e se entriamo nello specifico scadiamo nella farsa e nella presa in giro. A Crema sono destinati 9 mila euro, mentre la spesa nel 2024 è stata di 306 mila euro, la metà dei fondi destinati a tutta la provincia di Cremona. Ancora peggio, ad esempio, va a Isola Dovarese che riceve 1,13 euro, a Castelleone 46, 2 euro e a Cicognolo 39 euro. Cifre ridicole per le quali è necessario far luce sui requisiti usati nel riparto”.

“Sul tema abbiamo recentemente presentato un’interpellanza – conclude Piloni – con la quale sollecitiamo la Regione a operare dapprima con una mappatura dei reali bisogni dei vari territori, per poi sostenere i Comuni lombardi incrementando il Fondo sociale regionale e stabilizzandone le componenti straordinarie, rendendole strutturali e commisurate ai fabbisogni certificati dai Comuni e dagli Ambiti, così da assicurare la continuità e la qualità dei servizi, tutelare i diritti dei minori coinvolti e salvaguardare l’equilibrio dei bilanci comunali”.

 

 

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