Niente maltrattamenti e violenze
Assoluzione per ex marito
E’ stato assolto un ex marito finito a processo con l’accusa non solo di aver maltrattato la moglie, ma di aver messo in atto su di lui violenza di tipo psicologico – economica e in un paio di occasioni anche di averla costretta ad avere rapporti sessuali. Per l’imputato, assistito dall’avvocato Doriano Aiolfi, il pm aveva chiesto la condanna a quattro anni per i maltrattamenti e l’assoluzione per la violenza sessuale. La condanna l’ha presa però per il mancato versamento per gli alimenti per le due figlie. Per lui, pena di nove mesi.
Venti anni di matrimonio, poi, nel 2021, la separazione e la querela della donna, che si era rivolta al centro anti-violenza. “Era in una situazione di abbandono economico“, aveva detto il pm. “Lei per anni non lo ha denunciato per paura di restare senza il mantenimento“. L’accusa parlava di vessazioni, minacce di morte, percosse e lesioni.
L’avvocato difensore ha parlato di un “racconto contradditorio” da parte della presunta vittima e di “mancanza di prove certe” dei maltrattamenti che la donna avrebbe subito nel corso degli anni. “C’è stato un rapporto conflittuale”, ha ammesso il legale, “testimoniato anche dai vicini, ma che non era sfociato in maltrattamenti. In vent’anni di matrimonio ci sono solo due referti medici risalenti nel tempo, e cioè al 2008”.

Nell’ultima udienza, l’imputato si era difeso. “Sì, litigavamo, ma non le ho mai messo le mani addosso“. La coppia si era sposata in Romania. Prima era venuto in Italia lui, poi lei, laureata in Economia e Commercio, lo aveva raggiunto. “Io ho sempre lavorato come camionista, anche 15 ore al giorno. Andavo via presto la mattina”. Il rapporto ha iniziato ad andare male nel 2006, con la nascita delle figlie.
Al pronto soccorso, la donna aveva fatto due accessi. “Una volta si è fatta male spostando i mobili“, aveva spiegato l’imputato. Marito e moglie avevano il conto corrente in comune. “All’inizio lei gestiva le spese”, aveva raccontato lui, “ma negli ultimi due anni le ho gestite io, perché quello che ho guadagnato, lei lo spendeva ed era indietro con le spese. Poi lei abusava di alcol.Dopo la separazione l’ho aiutata a cercare una casa. Nel contratto di affitto ero io il garante. Sono stato io ad anticipare, a pagare il mutuo. Le ho lasciato tutto, anche una casa in Romania“. “E allora per quale motivo”, gli aveva chiesto il pm, “sua moglie ha sporto denuncia?”. “Non lo so, si è inventata tutto“, era stata la risposta dell’uomo, che aveva ammesso di non versare gli alimenti per le figlie.
L’uomo è stato condannato per questa unica accusa. Per i reati di maltrattamenti e violenza sessuale, il collegio dei giudici ha creduto alla sua versione dei fatti.
Sara Pizzorni