Cronaca

Forza Italia smonta largo Moreni
"Risorse Pnrr impiegate male"

I punto critici sulla sicurezza di Largo MOreni individuati da Forza Italia

Forza Italia interviene sull tema della rotatoria di Largo Moreni, partendo dalle parole esprese anche ieri in consiglio comunale dall’Assessore Zanacchi per cui “l’biettivo principale dell’intervento è la messa in sicurezza della rotatoria” mediante il rallentamento del traffico veicolare derivante, principalmente, dal restringimento della carreggiata.

“A nostro avviso, si tratta di una scelta politica sbilanciata, che non considera in modo equo le esigenze di tutti gli utenti della strada. In particolare, penalizza coloro che utilizzano l’auto per motivi lavorativi, per i quali la variabile tempo è fondamentale”, commentano il consigliere Andrea Carassai e il segretario cittadino Luca Ghidini.

Inoltre, il rallentamento eccessivo del traffico, i frequenti punti di frenata e i continui stop & go, comportano un aumento delle emissioni e un peggioramento della qualità dell’aria, in contrasto con gli stessi obiettivi ambientali che l’Amministrazione dichiara di perseguire.

Va ricordato che questa specifica area della città non risulta storicamente interessata da un alto numero di sinistri, né da incidenti che abbiano coinvolto utenti deboli della strada”,

Come annunciato nei giorni scorsi, Forza Italia ha condotto verifiche indipendenti sulla fattibilità e sulle caratteristiche tecniche del progetto. “Dalle analisi continano i due esponenti –  emerge che, nella migliore delle ipotesi, la situazione rimarrà invariata. Più realisticamente, essa peggiorerà, in quanto sono stati riscontrati diversi elementi critici relativi alla fluidità della circolazione e, soprattutto, alla sicurezza degli utenti della strada, anche quelli più deboli come ciclisti e pedoni.

1. Lo stop posizionato nella corsia di servizio in via Eridano che agevola l’immissione in tangenziale appare pericoloso perché chi percorre la corsia di sosta ha poca visibilità dei veicoli che entrano da via Eridano. L’avvistamento di questi, che possono viaggiare a 50 km/h, è legato all’uso dello specchietto di sinistra, peraltro con una visibilità ridotta limitata anche dai possibili veicoli in sosta;

2. Chi esce da via Cantiere a causa della riga di mezzeria continua è obbligato, anche se vuole andare diritto, ad imboccare la corsia di svolta e andare verso il ponte senza possibilità di tornare indietro, salvo utilizzare l’area privata del distributore di benzina, accedendo ed uscendo dal piazzale;

3. Prevedere da progetto una corsia di 3,50 metri su una strada a intenso traffico che fiancheggia un parcheggio parallelo (non ancora tracciato), con una riga di mezzeria invalicabile, significa in caso di veicolo fermo sulla carreggiata (mezzi d’emergenza, auto in manovra per accedere alla sosta, veicolo di nettezza urbana, carico e scarico in doppia fila, ecc.) bloccare la strada e creare code che potrebbero arrivare in rotatoria congestionandola;

4. Quando saranno tracciati gli stalli con segnaletica orizzontale, i veicoli in uscita dal parcheggio potranno solo dirigersi verso il Piacentino a causa della linea continua di mezzeria, salvo utilizzare il piazzale del distributore per andare verso il centro. Lo stallo per carico e scarico è troppo corto (5,5 m, insufficiente per i camion di rifornimento degli esercizi commerciali presenti) e manca uno stallo riservato alle persone con disabilità;

5. L’attraversamento pedonale posizionato in viale Po all’uscita da Largo Moreni nel tratto verso il ponte pare troppo a ridosso dell’uscita in svolta a destra da via Eridano, considerando anche che chi esce da questo svincolo indirizzerà lo sguardo alla sua sinistra per valutare l’eventuale arrivo di veicoli dal centro città;

6. A causa della conformazione estremamente curvilinea dello svincolo in uscita dalla rotatoria, l’arrivo di un veicolo potrebbe essere visto in ritardo dal pedone o dal ciclista con conseguente pericolo;

7. La sezione stradale del primo tratto di via Eridano, lato città, non è uniforme e varia nel giro di pochi metri. Conseguentemente le corsie sono di dimensioni diverse, con la corsia di destra, da utilizzarsi per la marcia ordinaria anche da parte dei mezzi pesanti, inspiegabilmente più stretta della corsia di sinistra da utilizzarsi per il sorpasso;

8. L’isola triangolare che separa le direzioni di marcia è progettata in modo inadeguato: è troppo corta e non allineata alla mezzeria di via Al Porto, inducendo i veicoli in svolta a invadere la corsia opposta di destra in uscita da via al Porto, con rischio di incidenti frontali, in prossimità di un attraversamento pedonale particolarmente frequentato data la presenza di locali e punti di aggregazione;

9. L’avvistamento dei veicoli in arrivo in uscita da via al Porto verso via Portinari del Po, per chi deve dare la precedenza, è legato all’uso dello specchietto retrovisore sinistro. Operazione tutt’altro che facile e sicura data la conformazione stradale dello svincolo in uscita dalla rotatoria verso via Portinari del Po;

10. Da progetto, l’attraversamento ciclopedonale di via Eridano doveva essere rialzato. Fortunatamente questa soluzione non è stata realizzata poiché in contrasto con la normativa non trattandosi di una strada residenziale. Tuttavia, la messa in sicurezza dell’attraversamento non è stata realizzata.

“Alla luce di queste osservazioni critiche – aggiungono Carassai e Ghidini –  non ci interessa alimentare una polemica sui punti di debolezza di un’opera ormai realizzata, ma far aprire gli occhi ai cittadini rispetto a come l’Amministrazione comunale intende impiegare le risorse pubbliche derivanti dal PNRR.
Al netto delle fonti di pericolo evidenziate, è lecito domandarsi se con questo progetto si è davvero perseguito l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale oppure si è dato seguito a una visione ideologica secondo cui l’automobilista deve essere penalizzato per scoraggiare l’uso dell’auto.

“Purtroppo, sembra prevalere un approccio distaccato dai bisogni reali dei cittadini, spesso derubricati a fastidiosi umarell, tuttavia costretti a cambiare le proprie abitudini per volere altrui. Il progetto di Largo Moreni, finanziato con fondi del PNRR per un importo di circa € 1,4 milioni, come altri progetti realizzati o in fase di realizzazione a Cremona, ne rappresenta un esempio emblematico”.

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