Cittadinanza onoraria a Pasolini
Proposta della Società dei Militi
Nel giorno in cui ricorre il 50esimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, l’associazione “Società dei Militi” ha proposto all’amministrazione Virgilio il conferimento della cittadinanza onoraria al poeta, romanziere, regista che a Cremona visse e studiò tra 1933 e 1935.
“Sarebbe – si legge nella lettera di richesta inviata al sindaco – non solo un atto di riconoscimento verso uno dei più grandi intellettuali italiani, ma anche un modo per onorare la relazione affettiva e artistica che egli intrattenne con Cremona, rendendo la nostra città parte viva del suo percorso umano e poetico.
“In un tempo – continua la lettera – in cui la cultura rischia spesso di essere dimenticata o ridotta a semplice ornamento, un gesto come questo avrebbe un forte valore simbolico: riaffermerebbe la
vocazione culturale di Cremona e la sua apertura verso le voci che hanno saputo interpretare
la complessità dell’uomo e della società con autenticità, coraggio e libertà.
“Confidando nella Sua sensibilità e nel Suo impegno per la promozione della cultura,
rinnoviamo il nostro impegno a valorizzare il Pasolini cremonese. La realizzazione della targa
al Liceo Manin e la proposta di intitolazione del Lungargine (nel 2022 e nel 2023) sono stati
preludio della presente proposta, che troverà seguito nelle celebrazioni del Pasolini Festival,
che realizzeremo alla fine del mese”.
In “Operetta Marina”, ricordano i proponenti, “Pasolini evoca Cremona con lo sguardo del ragazzo che la viveva e la osservava: ‘Si usciva di casa, all’angolo di via XI Febbraio, e, lasciate a destra le strade, così crudamente cremonesi, che percorrevamo ogni giorno per andare al Ginnasio, ci si spingeva lungo i biancastri, sonori selciati in direzione del Teatro Ponchielli (…)’
La forza con cui Cremona mi aveva colpito, accogliendomi come uno straniero, quasi come un orfano, esponendo davanti ai miei occhi incapaci di giudizio, le sue superfici di pietra, l’antico affaccendarsi umano del centro, le zone erbose della periferia fluviale (…)
Davanti alla corrente del Po, niente avrebbe potuto spostarmi fuori dal campo della mia uniforme fantasia.