Sport

Cultura della sicurezza nello sport
Formazione sul safeguarding

All’auditorium “Silvia Braga” di Occhi Azzurri Onlus riflessioni, esperienze e strumenti per rendere l’ambiente sportivo più sicuro e consapevole

Da sinistra Massimo Ghezzi, Valentina Rodini e Daniela Simonetti

Un tema nuovo, ma sempre più urgente per lo sport di oggi: la tutela dei minori e la costruzione di ambienti sicuri, rispettosi, in cui benessere e crescita personale vengano prima di tutto. Di questo si è discusso a Cremona, all’auditorium Silvia Braga del Centro Cr2 Sinapsi di Occhi Azzurri Onlus, durante l’incontro dedicato alla figura del Safeguarder Officer, promosso dal Gruppo Sport & Wellness di Confcommercio Provincia di Cremona con la partecipazione di 25 società sportive del territorio.

L’incontro, gratuito e aperto a tutte le realtà sportive, è stato introdotto dal presidente del Gruppo Sport & Wellness Massimo Ghezzi e dal direttore di Confcommercio Cremona Stefano Anceschi, che hanno ricordato come la sicurezza e il benessere delle persone siano ormai parte integrante della responsabilità gestionale di società e associazioni.

Ha aperto i lavori Valentina Rodini, medaglia d’oro olimpica e componente della Giunta nazionale del Coni, che ha richiamato l’attenzione sull’impegno del Comitato Olimpico Internazionale per la formazione di figure specializzate nella prevenzione e nella gestione dei casi di abuso e discriminazione. “Sto seguendo in prima persona il corso per diventare Safeguarding Officer del CIO – ha spiegato – una figura nuova, ma non estranea allo sport. Le società hanno sempre avuto persone attente a questi temi: ora si riconosce ufficialmente un ruolo che prima esisteva solo nei fatti. È positivo che oggi ci siano procedure chiare su cosa fare e come intervenire, perché la linea tra ciò che è abuso e ciò che non lo è è sottile e serve consapevolezza per gestirla”.

Ospite principale Daniela Simonetti, Safeguarder Officer del Consorzio Vero Volley, Fifa Guardian e presidente dell’associazione ChangeTheGame, da anni impegnata nel contrasto agli abusi nello sport. Simonetti ha sottolineato come la figura del Safeguarder Officer sia ancora in costruzione, ma già strategica per la prevenzione e la gestione delle segnalazioni: “La domanda che mi pongono più spesso è: chi è davvero il Safeguarder? In realtà non è un uomo o una donna, ma un sistema di relazioni. È un gruppo di lavoro, un’equipe che deve gestire le segnalazioni con competenza, attenzione e rispetto. Non è un investigatore, ma un punto di riferimento che accompagna, orienta e garantisce che nessuna richiesta di aiuto resti senza risposta”.

Nel suo intervento, Simonetti ha anche affrontato il nodo culturale di fondo: “Il passo verso la tutela dei bambini e delle bambine nello sport è stato fatto solo a metà. Ci vuole tempo, forse una generazione, per interiorizzare davvero questi temi. Abbiamo una classe dirigente ancora legata a modelli superati: il cambiamento non può avvenire per decreto, ma deve nascere dentro le persone, diventare un passaggio interiore prima che esteriore“.

L’incontro si inserisce nel percorso di formazione e sensibilizzazione promosso da Confcommercio Provincia di Cremona per diffondere tra le realtà sportive locali una cultura del rispetto e della sicurezza a 360 gradi, creando spazi di confronto e aggiornamento su temi che incidono direttamente sulla qualità dell’ambiente sportivo e sulla fiducia delle famiglie.
Cristina Coppola

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